Ho migliaia di gonne appese nell’armadio. Magliette in un numero inimmaginabile nei cassetti. E scarpe, oh, Dio, le mie scarpe. Molte e belle e alcune nuove basse con le paillettes celesti e altre alte con una striscia sottile sottile color panna che attraversa il piede appena sopra le dita, i lacci che girano intorno alla caviglia; e poi anche quelle con il fiore verde e le ciabattine infradito delle Sete di Jaipur e figuriamoci i sandali altissimi color carta zucchero comprati per il matrimonio della Stefania e quegli altri sandali vertiginosi argento che però sono un po’ scomodi e chissà quante altre che non ricordo; ma di sicuro e soprattutto le ciabattine cinesi prese a New York, quelle piatte coi fiori ricamati sopra e poche paillettes e la righina dorata come rifinitura – quelle che, siccome costavano solo cinque dollari sui banchetti luridi di Chinatown, ho preso in numero di cinque paia cinque: rosa, celesti, arancioni, nere coi fiori neri, nere coi fiori colorati.
Ecco, e sono settimane che non esco e indosso un abitino vecchio e nero con cui sto fresca e ciabatte infradito rosse e blu – pura plastica.
Finirò la grammatica e inizierà l’inverno.
Ciabattine, mie ciabattine, vi perderò senza nemmeno avervi incrociate.
Ciabattine cinesi
Ciabattine cinesiultima modifica: 2003-07-30T10:14:27+02:00da
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magari eviterei l’accostamento fra il nero del vestito fresco e il blu della ciabattina.
del resto…
chi per prima trattandosi di ciabattine?
…prego? (Gaia)
Tanto va la ciabatta al vestitino,
che la supera il ssissino. (freschezza)
Tanto va l’anonimo al commento che lo porta, di colpo, via il vento. (Gaia)
rispondi, che sei timida? (refolante freschezza)
Mi sfugge qualcosa, di questo verseggiare: che sia forse il caso di inizare a lavorare? (Gaia)
sono arrivatum in ritardo, continuiamo a rimare senz’altro indugio (refolante freschezza)
Ahimè devo dirti, con strazio sincero, che adesso ‘l lavoro m’attende davvero (Gaia)
devo uscire in cerca della
ciabattina reversibile
che mi occorre per docciare, paseggiare ed agghindare
ché la moto sai com’è
se ti libera gli spazi ti sacrifica gli sfizi
ovviamente solo quelli relativi a
ciabattine, borsettine e abiti freschi.
a quaderni e rotolini
lascerò posto a bzf
poi magari al mio ritorno io ti bloggherò il viaggio
se fra un refolo e un meltemi me ne rimarrà il coraggio.
(freschezza – ora chiara)
Attendendo con letizia ogni piccola notizia, ti consiglio di trovare ciabattine per guidare e ti auguro col cuore fresco, vento e un bel motore. Au revoir, miei cari. (Gaia)