Il terrazzo, luogo di sole

Si inaugura il terrazzo come luogo di sole. Dove sistemarsi desnuda sulle sedie verdi in plastica consumata, ad asciugarsi i capelli, una musica che mi pare sia l’ultima
Diana Krall e un libro che per oggi è Wonder boys di Chabon, non ancora abbastanza in là nelle pagine da poter capire se Grady è un pusillanime patetico o uno che ha capito tutto della vita. I gerani, malchiusi, imperversano verdi e grossi su metà della balaustra; l’altra metà è vuota e aspetta d’essere riempita di piante che non siano mostruose geminazioni spontanee. Bevo acqua ormai tiepida da un bicchiere di vetro trasparente e grande, appoggio il libro sulle gambe, guardo l’alberone, controllo gli effetti del sole sulla mia pelle. Siamo alla fine d’aprile, è un pomeriggio normale e sembra che niente potrà scalfire questo spicchio luminoso e pacato ritagliato sui tetti bolognesi.

Il terrazzo, luogo di soleultima modifica: 2004-04-27T16:18:01+02:00da capecchi
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3 pensieri su “Il terrazzo, luogo di sole

  1. ho bisogno di sognare. non costringermi a tirare coca prima di andare a dormire (non sarebbe nemmeno una cosa nuova). continua a scrivere. (robba tossica)

  2. il film è bello, wonder boys, dico. e bob dylan canta come non cantava da un po’, se te lo ricordi. ciao! n.

  3. Ogni volta che torno sul tuo blog, mi sembra di essere su quei bei vecchi blog di una volta? te lo ricordi quando la pizia scriveva un sacco e anche bene?
    ciao, Lorenzo (di firenze)

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