Fine maggio

E’ fine maggio. Oggi c’era un sole bello e caldo, ma l’aria era fredda e insistente sulla pelle nuda. E’ fine maggio e fine sera. Tra dieci minuti vado a letto. Tra tre giorni è il mio compleanno. Tra due settimane suono Besame mucho – la fine della scuola. Tra tre settimane inizia l’esame di terza media. Tra un mese … Continua a leggere

Unghie dipinte

Mi sono dipinta di un colore vinaccia scuro le unghie dei piedi; dunque è ufficiale: è arrivata l’estate. Quando accade, le calze si sfilano e le gonne si fanno svolazzanti, magari. Negli ultimi tre giorni il sole batteva alto e forte sopra Firenze e Bologna e io passavo da una calza chiara con fiori allungati verdi e rosa alla pelle … Continua a leggere

Una barba che graffia

Da oggi, improvvisa, questa voglia di Fossati. Percorro i soliti novanta e qualcosa chilometri di treno per tornare a Bologna e guardo fuori. Il fuori mi inchioda, sempre. Guardare di là da non m’annoia mai. I viaggi in treno non mi annoiano. Stare seduti accanto a qualcuno che guida e buttarsi in campi case strade macchine finestre notti, a me, … Continua a leggere

Una minuscola ape gialla

Ieri poi ho trovato i biglietti. Così Norah Jones l’ho vista dal vivo, in un Paladozza che era una bolla di calore spesso. E’ arrivata dopo giornate abbastanza strane, febbricitanti e afone, piene di occhi rossi e grossi, lucidi di raffreddore e di dormite male sbozzolate; dopo le impronte digitali all’ambasciata americana e un insensato alternarsi di temperature opposte che … Continua a leggere

“A forza di strizzare”

Tra poco, io e le belve andiamo a sentir parlare di Camillo Sbarbaro. A me è sempre piaciuto, già ne dicevo. Sarà per quella storia dei licheni. Li collezionava. I licheni. Che si abbarbicano alla terra arida e sopravvivono, così, di necessità e senza molti bisogni. Sarà per quegli occhi piccoli e tondi dietro occhiali piccoli e tondi. Poi passeggiava … Continua a leggere