Piccole perle

Che noia e che squallore. Meglio non pensare agli spiccioli quotidiani e ascoltare Maria Pia De Vito che canta Joni Mitchell. Cose fuori dal tempo. Piccole perle che tintinnano nell’orecchio. Suoni che arrivano da chissà dove e s’intersecano ai treni e al pianto. Alla Nina piacciono molto e anche a me, che sono bloccata da un mal di schiena puntuto e ho invece voglia di uscire fuori e vedere a che punto sta la crescita delle margherite bianche sul terrazzo. Musica per malinconie buone, adatte a passare dall’inverno alla primavera, scrollandosi di dosso il freddo. Poi a un certo punto c’è So right, quella canzone di una Pasqua sulla spiaggia ventosa, che non lascia spazio se non alla quiete. O all’alba o al crepuscolo, andrebbe ascoltata, quando il sonno c’è e non c’è, quando le luci sono indistinte, quando c’è qualcuno che dorme, vicino, da guardare, da ascoltare nel ritmo impercettibile del respiro. Quando sciogliersi in pura morbidezza non sembra sciocco né superfluo. La realtà a volte è una fanghiglia vergognosa. E’ necessario dotarsi di vie di fuga e accessi facili all’aldiquà, come ad esempio un disco ascoltato senza smettere mai, cullando, spiando sbadigli e risvegli, sorridendo stupida per una faccia buffa.

Piccole perleultima modifica: 2006-04-13T12:05:00+02:00da capecchi
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2 pensieri su “Piccole perle

  1. Si è uno squallore, ma non per motivi esterni, non so perchè, ma a me la primavera mi rattrista terribilmente alla fine. A me certe volte non mi risolleva nemmeno un album ascoltato due volte a fila. OUFF. 🙂

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