I sogni son desideri

La mia mamma me la cantava sempre, quando ero piccina. E quando ci sei non lo sai che cosa ti succederà, da grande, a riascoltarla. Eh, ti succede che trovi pace, sorriso e voglia di danzare per strada col sacchetto del salumiere in mano. E’ una canzone da cantare anche se si stona, con cui essere felici, volersi un po’ … Continua a leggere

Stasera festeggiare

Oggi mi valutano. Nel senso che si discute la mia relazione finale dell’anno di prova. Aula magna, solito vento d’Africa e gonna a grandi sfere bianche e blu notte, amuleto che più amuleto di così non si può. Oggi mi valutano. Ma che valuteranno, esattamente? Quello che ho scritto, come l’ho scritto? E per sapere davvero cosa ho fatto, se … Continua a leggere

Senza fretta

Un vento africano soffiava ieri sera mentre aspettavo davanti al Mambo. Le macchine correvano veloci sulla strada, in giro non c’era poi tanta gente e la mia gonna rosa appariva incongruente dentro a tutta quell’africa metropolitana. Insomma sì, alla fine sono uscita, giusto con quelle tre colleghe con cui è possibile vedersi anche fuori scuola. Eravamo allegre, diverse per età, … Continua a leggere

Uno strappo

Dime que no è un pezzo che ti piglia e ti ribalta. Sentilo là. Senti là come fa. E’ ancora estate, siamo in qualche città deserta e fa caldo. Fa molto caldo. Quel caldo sfatto e definitivo, cui si può solo arrendersi. E i vestiti non stanno come devono stare, l’orlo della gonna si appiccica più su del ginocchio per … Continua a leggere

L’estate intorno

Appena arriva l’estate, io non farei che uscire, la sera. Non lo so, sarà il ricordo di tutte quei giri notturni in motorino quando avevo diciott’anni, che mi sono rimasti attaccati addosso e più che un ricordo sono una pelle. Oppure saranno tutte le volte che io e la Simona abbiamo preso la macchina, finestrini aperti e capelli svolazzanti, e … Continua a leggere

Pubblicato in io

Alla faccia di

Altro che mare; altro che vacanze. Il mio terrazzo è il posto più bello che c’è. Me ne sto lì sulla sedia di legno grezzo, avvolta nel pareo polinesiano a fiori arancioni, e chiudo gli occhi. Li riapro. Li richiudo. C’è questo vento costante e desertico, nessuna stilla di umidità e un cielo perfettamente azzurro, lucido d’estate. Ella Fitzgerald che … Continua a leggere

Quale tipo di faccia

Cambio l’umore come la luce fuori. Mentre con la Stefania guardavo il film ripiegata in un divano diverso ma vicino, ho infatti pensato sette o ottomila cose differenti l’una dall’altra. Poi il film è finito, la Nina ha rifiutato la fetta al latte e io sono andata a scegliere i vestiti per stasera: la seconda cena di classe; il secondo … Continua a leggere

Pubblicato in io

Quattro quarti

La piccolina canadiense è appena andata via e gli esami sono finiti. Ieri non c’è stato nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che l’adesso mi si presenta già qui, casa vuota e Stefania in posta. Un brutto cielo ad assecondare la partenza. La Nina, a pensarci, è stata molto dolce e molto buffa per tutto il tempo, con … Continua a leggere

La sedia sotto di te

Finito. La prima terza è andata. Nonostante la chiara metamorfosi dell’aula magna in foresta pluviale, siamo usciti vivi da lì, seppure ammaccati. Un po’ più convinti dell’eccezionalità dei ragazzi e della ributtante volgarità di alcuni adulti. Mentre il viola impazzava e io accarezzavo la mia collana a grosse perle di plastica nere, ho perso per un attimo la concentrazione, non … Continua a leggere

elle

Da oggi ho un nuovo amuleto. Si tratta di una collanina cinese di finto argento, fragile fragile, con un ciondolo a forma di elle tempestato di brillantini, appeso in fondo. Mi è stato consegnato nel corridoio davanti alla porta del bagno, quando ormai la giornata sembrava non portare più novità o bellezza. Lo Sciamannone ne ha un’altra uguale, mi ha … Continua a leggere