L’estate è finita


Poco fa ho avuto l’impressione densa, precisa, quasi dolorosa, che l’estate è finita. Non so mica perché. Sarà che da quando ho saputo che tornerò nella stessa scuola di quest’anno mi sembra di non essermene mai staccata e che domani tutto ricominci. Un domani dietro l’angolo, proprio. Sarà che sono rimasta tutta la giornata chiusa in casa a (non) lavorare alla grammatica e a cacciare formiche. Sarà pure quest’assenza totale di gelati, ma l’estate è finita, io lo so. Sì, è vero, sabato, salvo complicazioni di salute o di disinfestazione, dovrei andarmene di nuovo per un po’; però l’estate è finita. E dire che ascolto dischi estivi e ho ancora la borsa-mare pronta sul divano. Ma nulla mi toglie di dosso questa spiacevole certezza che tutto sia ormai passato, che io non abbia fatto altro che prendere il mio tempo e appallottolarlo, sprecandolo in idiozie tipo iscrivermi a Twitter. Bah. Possibile essere così inconcludenti, superficiali e, in definitiva, ingenui? Possibile credere che si avrà tempo e tempo e tempo davanti quando invece il tempo non esiste neppure perché è già sparito – sempre –  dietro di te? Possibile aver pensato di poter fare questo e quello, finire il libro, preparare cene sul terrazzo, uscire uscire uscire e invece no? Intanto l’estate è chiaramente finita; e lo si vedeva, a pensarci, anche dalla luce fuori, dal cielo, dal lampeggiare strano della gru oltre la stazione. Capire prima che era agli sgoccioli avrebbe aiutato a non buttarla via. E non sono neppure andata una volta a mangiare le crescentine su per i colli.    

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(Mario Biondi, No mercy for me, da Handful of soul. Canzone per far finta d’essere su una spiaggia al crepuscolo e il vento e il caldo e qualcosa bevuto e la pelle bruciata e ridere di nulla scuotendo i capelli e il bicchiere e l’estate appena iniziata)

L’estate è finitaultima modifica: 2007-08-09T02:05:00+02:00da capecchi
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9 pensieri su “L’estate è finita

  1. Esistono le stagioni astronomiche, di cui anche la natura si è dimenticata.
    Poi esistono le stagioni meteorologiche, ormai pazze e sempre mutevoli come noi umani. Vediamo insoliti germogli autunnali, giornate invernali in mezzo all’estate e stupendi giorni di sole che vengono a riscaldare un inverno, come quello scorso, mai veramente freddo.
    La neve del 21 marzo, che imbiancò le colline intorno alla nostra Pistoia e fece cadere anche a valle qualche fiocco bianco fu solo l’ultimo avvertimento di una natura che vorrebbe ancora piegarsi ai dettami del sole, degli astri, delle latitudini e degli emisferi, ma che è assoggettata ai capricci di noi esseri umani, contro cui sovente si ribella facendoci pagare a caro prezzo la nostra illusione di onnipotenza.
    In tutto questo continuano a trovare spazio le stagioni del nostro cuore: quelle che ci sentiamo dentro, quelle di cui il paesaggio, il colore del cielo, la pioggia, il vento, i rumori della città, le luci e tutto ciò che ci circonda, possono essere un beffardo contrasto, piuttosto che una spietata cassa di risonanza.
    Sono queste le vere stagioni: figlie di momenti, periodi, stati d’animo più o meno semplici o complessi che ci accompagnano e contrappuntano la nostra vita impedendole di essere sempre uguale a sé stessa.
    Allora se nella mente e nel cuore avverti un’estate che volge alla fine, potresti trovarne una nuova, magari ancora più luminosa e colorata, che potrebbe sorgere già da domattina.
    E’ questo l’augurio che voglio farti, in fondo questo nostro agosto è ancora all’inizio!

  2. Roberto: uh, che sono le crescentine. Sono quei rettangoli (o rettangolini, la dimensione è mutevole) di pasta fritta che si accompagnano ad affettati, squacquerone e pesto (lardo tritato e misto a rosmarino e boh, comunque buonissimo). Si mangiano a Bologna ma anche da altre parti tipo Modena, dove però lo stesso prodotto si chiama “gnocco fritto”. In genere, ciascuno si contende la paternità del rettangolino fritto. Mmmmmh.
    Cyrano da Pistoia? Che bello, un concittadino. E comunque è vero, in questa pazzia climatologica esistono più che altro le stagioni emotive. E grazie per l’augurio.
    Momi, un abbraccio ad estate finita.

  3. Visto la vacanza a casa osservata fin qui, pur con brevi e ossigenanti escursioni bolognesi, a questo punto gradirei parecchio, ma parecchio partire. A costo d’accorciarmi l’estate.

  4. Robba, hai ragione. E’ questa valigia sempre mezza pronta dai primi di luglio che mi dà l’impressione della fine fin dall’inizio.
    Stefania: accorcia la tua estate e parti. Niente di più meritato.

  5. è finita, è finita. ne ho avuto la certezza sabato quattro alle dieci di sera. dobbiamo far finta di niente, però, che c’è ancora un sacco di gente che non se n’è accorta.

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