Una terra un po’ crudele

TrasparenzeLa Puglia è meravigliosa. Cioè, quel luogo dai confini non ben definiti chiamato Salento, lo è. E’ meravigliosa proprio perché non sempre ci stai bene, fra i trenta gradi di giorno e di notte perché la casa va tenuta chiusa murata sprangata, lo sfrantumarsi di qualunque intimità e i ristoranti che non ti fanno nemmeno ordinare fino alle nove di sera. Però insomma è meravigliosa. Sarà quella lentezza che t’innervosisce ma ti fa anche ridere, perché in fondo non è che tu abbia poi questo granchè da fare; dunque puoi anche aspettare. Oppure l’assoluto silenzio delle tre quando sali sul tetto ad asciugarti i capelli e intorno solo ulivi terra case bianche, basse, misteriose e zitte. Un sole accecante. Un mare accecante. La trasparenza dell’acqua e la grossolanità del cibo. Unto come i panzerotti, i fiori fritti e la focaccia ripiena di cipolle e olive; oppure semplicissimo come la cacioricotta mangiata tiepida, senza nient’altro, usando le mani. Quell’impastarsi del sudore con l’abbronzatura che solo lì ti capita, in ore le più varie. Quegli odori di gente e campi.

ContrastiC’è un senso di assolutezza. Non si tratta dei posti crepuscolari che amo perché mi lasciano crogiolare nelle loro sbiadite indeterminatezze. Qui c’è un senso di vita e di morte ovunque, in giro. Una coloritura tragica che tutte le cose pigliano, affondate in tagli netti di colori e luci e ombre. Tramonti privi di dubbio ma pieni di contrasti. Tutti quei cani che corrono lungo i muri e sono così secchi e sfiniti e soli; disperati alla ricerca di cibo o di padroni. Quel vento grosso sul mare, che sembra Africa e porta tutto tranne risposte. Ci sono queste storie di famiglie che tacciono segreti mentre vivono vite altrui davanti e vite loro dietro, inseguendo una verità che non raccontano, mai. Ma si vede, si vede bene e in modo lancinante, sotto la piega del vestito e la luce annebbiata dello sguardo. E’ una terra un po’ crudele, di un selvaggio quasi addomesticato e per questo a tratti ridicolo; grandiosamente ridicolo. Una terra con cui fai spesso a pugni perché vorresti piegarla a te, ma non ci riesci mai e allora la maledici e vorresti lasciarla subito, ora, perché pensi che non possa tenerti mai nelle sue grinfie; però alla fine t’accorgi che invece lei ti ha preso e ti costringerà, in certi momenti, a rimpiangerla, pensandola da lontano, indiscutibile, semplice e difficile come un muretto di pietre a secco.   

 

Una terra un po’ crudeleultima modifica: 2007-08-21T13:35:00+02:00da capecchi
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5 pensieri su “Una terra un po’ crudele

  1. Quelle attese, quei paesaggi incontaminati, quella natura selvaggia non fanno per me, per quanto quel muro scalcinato così tanto montaliano mi affascinerebbe, ne sono certa.

  2. Che strano ,son tornato la scorsa notte da quella terra e devo dire che hai descritto per filo e per segno uguali mie sensazioni!
    Ma se devo ricordare una cosa che di sicuro mi mancherà,sono le serate passate nei paesini nell’entro terra…tra tutti Cisternino (meravilgioso borgo in prov di brindisi)la sua ferrovia della linea “sud est”,le sue grigliate notturne fatte nelle curiose macellerie locali……..e domani è già natale….
    Gnrs

  3. Ah, ecco dove ti avevo incrociato, Gnorres. Ora mi sovviene. Di là dalla Juanita, eh? p.s. Sì, è già Natale, hai ragione.

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