Frammenti

Pistoia è deserta. Arrivo su e l’odore di quella casa m’investe come uno schiaffo. E i colori, pure. Il corridoio buio sta lì, m’inghiotte mentre io e lei andiamo al computer a vedere le foto. Bellissime. Poi qualche telefonata la trattiene, così vago. Da una parte, dall’altra. Stanze vuote. Divani enormi. Coperte leggere. Un posto che mi piace è quel terrazzino vetrato dove mangia la micia, che s’affaccia sui monti e sul campanile. Ci vado spesso, quando sono lì, e guardo fuori. Fuori c’è grigio. Fuori due gatti. Fuori tra poco si rovescia il mondo. E io sotto. Ma pazienza.

Oggi a pranzo qualcuno ha suonato il campanello. Era la zia Fedora, del tutto inattesa. Portava delle frittelle di riso. Era da giorni che ci pensavo, alle frittelle. Volevo telefonarle e chiedergliele; ché come le fa lei non le fa nessuno. Ma non l’ho chiamata. Però lei oggi è venuta e aveva delle frittelle fumanti in mano. Le ho mangiate una dopo l’altra, con le dita piene di zucchero, e non ci credevo che ero davvero lì ad addentare frittelle. Morbide, tiepide, perfette. Come le ricordavo.

Ieri m’hanno scritto in tanti. Joe che dice arrivo all’Hotel Gaia il 20 aprile e sto lì tre giorni. Alunni che fanno gli auguri alla nostra prof preferita. La Cri che annuncia vengo a Roma a maggio: mi raggiungi? Amiche vicine e lontane che consigliano decaffeinati per smaltire la giornata.

La Nina poi è da ieri verso le sei che ha i capelli molto più ricci di sempre. Ma non so perché. Forse la pioggia. Forse chissà. Ma ricci, buffi, sottili. Capelli che forse un giorno saranno come i miei. Intanto io recalcitro nel pettinarglieli. Perché l’adoro così, con i ciuffi sugli occhi e le manine sulla fronte a spostarli.

Ho spaccato parecchie uova.
Ho mangiato molta cioccolata.
Ho letto tre pagine di un libro che non finirò.
Ho guardato il “Paperotto” brutto tante volte.
Ho bevuto diversi estathe riciclando la stessa cannuccia.
Ho corretto nove compiti.
Ho sfogliato due Tv Sorrisi e canzoni inciampando in Beautiful, I Cesaroni, Un posto al sole con intervista al cattivo, Vaporidis e Barbara Zoccola D’Urso.
Ho guardato Una mamma per amica e un programma dedicato a Fiorello.
Ho sofferto molto il freddo.
Ho sofferto anche la mancanza d’aria e di respiro.
Ho tossito.
Ho dormito tutto il resto del tempo.
Eppure il tempo non passava mai.

Frammentiultima modifica: 2008-03-24T16:50:00+01:00da capecchi
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4 pensieri su “Frammenti

  1. I capelli della Nina non devono assolutamente essere pettinati. E lei che se li tira indietro dalla fronte a palmo aperto mentre gioca, mentre ti guarda e aspetta una tua risposta, è meravigliosa.

  2. Ho avuto la possibilità di vederla qualche volta la manina della piccina che sposta i bei capelli bioni, con la manina aperta e gli occhioni grandi grandi e belli…
    Terribile queste vacanze. Orrende. Pallide e vuote. Grigie. Dolorose. Tristi come nessuna Pasqua dovrebbe essere solo perchè ci sono i nonni e le uova di cioccolato.
    Uff…

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