Fools and kings

Piove di brutto. Arrivo a scuola fradicia. Ma ho un giacchetto rosso e un ombrello pure rosso. Ascolto Chaka Khan picchiando gli anfibi sull’asfalto bagnato e lasciandomi spruzzare l’acqua in faccia dalle macchine. Che m’importa. Il volume due è finito. E’ martedì. La pioggia rimbalza in modo bello e i capelli appena asciugati si ribagnano. Entro a scuola cantando Sign ‘O’ the times, anche se la canzone di questi giorni è sicuramente Nature boy, che poi sarebbe la canzone scritta da un matto con la barba lunga che pare abbia dormito tutte le sue notti all’aria aperta, sotto la prima “L” della scritta Hollywood – colline di Los Angeles. Una canzone dove si parla di buffoni e re. Terra e mare. Ragazzi timidi, con gli occhi tristi, saggi. Piccole incredibili verità.

 There was a boy
A very strange enchanted boy
They say he wandered very far, very far
Over land and sea
A little shy and sad of eye
But very wise was he

And then one day
A magic day he passed my way
And while we spoke of many things
Fools and kings
This he said to me
“The greatest thing you’ll ever learn
Is just to love and be loved in return”

 

http://capecchi.myblog.it/media/01/01/9b0419981ad29e3d15a61fc1546a8e87.mp3

 (Miles Davis, Nature boy, di Eden Ahbez, anzi ahbez e basta. Canzone di buffoni e re)          

  

Fools and kingsultima modifica: 2008-05-20T15:40:00+02:00da capecchi
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “Fools and kings

I commenti sono chiusi.