Il giorno prima del primo giorno di scuola

Domani si comincia. Domani è il primo giorno di scuola. C’è fuori questo grigio di cielo e d’aria, queste strisce messe per traverso a smorzare gli slanci. C’è un senso di spavento e stupore. Di inappartenenza ma anche di attesa per la scoperta e gli sguardi. Non so come sarà quest’anno. L’ultimo è stato straordinariamente pieno. Con una luce e un caldo buono giù dentro le ossa. Ho così tanti lampi e memorie che si mescolano insieme. Così tante lacrime e risate. Tutto si avvolge insieme. L’estate in fondo è niente più che il lento scivolare via di un anno intero. Una stagione come un’altra per affrontare il distacco. Il giorno prima del primo giorno di scuola è un giorno di fine. Sicchè è sempre un po’ triste. L’inizio è domani. E la sensazione di quando entri per la prima volta in una classe nuova e li guardi e ti guardano è una delle poche degne, memorabili, che danno senso alla vita: quel momento in cui si stanno già per fare tutti i giochi, quando sospendete il respiro e pensate “E adesso?”. Ma questo sarà domani. Oggi lasciatemi stare. Oggi ho nostalgie e luoghi dentro lo stomaco che fanno male di qualcosa che sa tanto di mancanza. Allora metto un disco stupido come gli Strokes, che non mi descrivono affatto ma vanno bene per questo giorno. Tanto è già nei negozi il nuovo disco di Brad. Venerdì uscirà Paolo Conte. Coordinate che conosco. Che amo. Attendo in questo modo il farsi delle mie giornate e spero in un altro anno che il settembre prossimo mi farà, ancora, struggere così.

http://capecchi.myblog.it/media/01/01/967125653.mp3

(The Strokes, Is this it. Canzone del giorno prima)

 

Il giorno prima del primo giorno di scuolaultima modifica: 2008-09-14T10:38:03+02:00da capecchi
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9 pensieri su “Il giorno prima del primo giorno di scuola

  1. Alle medie il primo giorno di scuola ci fecero sedere in banchi scassati: pioveva, ad un tratto mancò l’energia elettrica ma il professore di educazione tecnica continuò imperterrito a dettare un interminabile elenco di cose da comprare che come al solito nessuno comprò. Non ricordo altro.

  2. Anch’io provo nostalgia per quei piccoli che domani intraprenderanno strade diverse e in qualche modo, in parte si dimenticheranno dei tre meravigliosi anni che abbiamo condiviso, c’è da dire nella buona e nella cattiva sorte. E’ normale che sia così, fa parte della vita e del processo di crescita, soprattutto per loro, ma fa male. Non ritrovare i loro volti, sì, è doloroso.

  3. …eh? Il controllo? Il che?
    No no, non ho messo nessun controllo. Sebbene gli accessi di alcuni tipi lOschi come te sarebbero da regolamentare. Eheheheh.

  4. Uno dei pochi ricordi del primo giorno delle scuole medie è un interminabile discorso della prof d’italiano sull’UNESCO o qualcosa del genere…di cui credo che pochi -no no: proprio nessuno- abbiano capito il significato..

    Comunque…buon inizio anche a te…
    e beati loro che avranno te come prof 😉

  5. Pianista: un discorso sull’Unesco? Tremendo. Spero che saprò fare di meglio, domani. Anzi ci conto. Eh eh, quando urlo sulle loro teste, però, appaiono un po’ meno beati.

  6. Buon anno a te.
    Sì, è come dici tu, il primo giorno.
    Salvo accorgersi che è un “lavoro come un altro”, nel senso (bello) che esiste una perizia da artigiano, un arrangiarsi col “mestiere”. Insomma, a quelle cosine ridenti piangenti sbadiglianti ci devi proprio pensare tu, tu e nessun altro.

    Ciao ciao

    Clio

  7. Ricordo ancora l’anno scorso. Primo giorno. L’ho vista entrare. è antrata vitalità. L’ho guardata e ho pensato… “Ma dai! è la prof simpatica dell’anno scorso che ci ha fatto fare il questionario sul Natale?!?! Noooooo! Sentiamo un po’ che dice…”
    E li è cominciata l’avventura.

  8. Il primo giorno di scuola delle medie…non lo ricordo.
    Ricordo pochissimo delle medie. Però molti aneddoti spesso assurdi tipo questo:

    Il grandissimo Simone che, appena la prof usciva per andare al bagno o che, andava alla lavagna a fare il capoclasse. Così. Di sua iniziativa. E ci andava correndo come una scimmia saltando sopra i banchi per arrivare primo. Poi iniziavo lo show.
    O partiva con gag senza senso improvvisando o facendo imitazioni o semplicemente facendo la scimmia oppure tutti gli tiravano roba addosso.
    Puntualmente al ritorno in classe della prof: “AXXXXXXI!!!! (cognome censurato) TU NON SEI UN CAPOCLASSE!!! SEI UNA SCIMMIA!!!”
    E tutti a ridere sotto i baffi. Beh…più o meno

    Anni assurdi le medie.

    E comunque quel disco degli strokes è davvero bello.
    Gli altri fanno cagare.

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