Cripte

Ho riempito tre enormi sacchetti di abiti da buttare. Eppure, ecco, mentre li gettavo per sempre, ricordavo perché li avevo conservati; e il luogo in cui li avevo comprati; e poi messi; e anche come m’ero sentita. Sicché tutti avevano senso, tutti erano importanti. D’improvviso li ritrovavo, li amavo. Ma li ho buttati lo stesso. E io non butto mai via nulla.
Poi stamani ho sfogliato l’agenda di scuola dell’anno scorso. Si susseguivano date di compiti in classe, gite, collegi docenti, disegnini di buffi ometti, biglietti di alunni, fotografie. Una vita.
Persone. Momenti. E invece che piena mi son sentita vuota. Vuota di tutto. Ho perso tutto. Mi son trovata di colpo piena di falle, buchi, cripte. Dov’è Marchino, ad esempio? Che fine ha fatto quel piccolo dolce di compleanno con la candelina che brillava sulla mia cattedra appena entrata in classe? Dov’è adesso quella mezzora fra la fine della lezione e l’inizio dell’altra dopo la mensa, in cui stavo in sala insegnanti a scrivere al computer? Come sta la Lucrezia ? E l’aria stagnante dell’aula magna è ancora irrespirabile? Dove sono spariti tutti quei momenti, tutte quelle camminate da casa a scuola e da scuola a casa e tutte le foglie pestate e i semafori attesi sotto il platano (se è un platano)? E che ne è stato di quel momento in cui al ricevimento genitori non c’era più nessuno, allora si sedette Vitto di fronte a me e si chiacchierava e io mi ricordo una luce, una luce fuori che lucidava gli occhi mentre il sangue lo sentivi scorrere, poi mi squillò il telefono e Vitto rimase lì davanti e rideva ma di quel riso basso e sornione che ha lui? Dov’è quella canzone di Tiziano Ferro che fuori è buio e la tenerezza i tuoi capelli e le lenzuola? Che fine hanno fatto le due ore in cui spiegavo letteratura e guardavo fuori e c’erano alberi e cielo e tetti di case? Dov’è stato risucchiato quell’attimo in cui in classe si spandeva il silenzio, io m’avvicinavo alla finestra e vedevo al cancello quelli che aspettavano? C’è un posto dove va a finire tutto questo, tutto quanto?

Cripteultima modifica: 2009-01-13T15:38:11+01:00da capecchi
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7 pensieri su “Cripte

  1. credo di ricordare di averti letta tanto tempo fa. ho letto qualche post, mi piacciono. che sensazione strana. bella ma strana. ciao

  2. Tutto rimane in qualche modo, a meno che non si voglia dimenticare, a meno che non abbia senso non ricordare. E non è il tuo caso. Mai.

  3. sì che vanno da qualche parte, tutte queste cose preziose. rimangono, semplicemente. e lo sai, io credo, perfettamente.
    ne parleremo, se vorrai, ma devo chiederti di rimandare a settimana prossima, causa emergenza familiare. per mail ti ho detto meglio. come al solito, cellulare senza soldi.

    mi mancano, eh, le tue parole miste a risate, dal vero.

  4. Tutte queste cose sono rimaste nei nostri cuori, se ti può aiutare.
    Nei diari in cui conserviamo ancora le cartine dei cioccolatini che regalasti a Natale, negli appunti di letteratura con i propri commenti sulla lezione, nel CD di animeaffannate, nell’accento toscano di quel ragazzo che ricorda tanto la Capecchi, e in tutte quelle cose che durante le lezioni fanno riaffiorare un nostalgico sorriso che io e l’En ci scambiamo…
    Un abbraccio forte.

  5. Rab. Ecco, adesso sorrido. Queste sono apparizioni che rendono felici.
    E forse hai ragione: stanno nel paradiso dei calzini.

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