Marzo da tre giorni

Mesi odiati, da quasi sempre: gennaio, marzo, aprile e settembre. Oggi è marzo da tre giorni. E infatti. Lattigina in cielo una nuvolaglia pesante, indistinta. Il respiro stenta a uscire, è in affanno. Intendiamoci, mica nulla di che. Solo son mesi balordi, ottusi. In cui tutto cammina con passo scomposto, irregolare. A tratti accelerate impreviste, poi brusche frenate. Pause. Lentezze esasperanti. Climi bastardi e stupidi. Si procede a strappi, caparbiamente ma svogliati, per motivi, attese, temperature diverse. Ma comunque come burattini flosci, che ogni tanto qualcuno arriva, li piglia di malgarbo, gli ficca una mano dentro e li fa vivere, però espropriandoli. Son mesi brutti, crudeli, inutili. Vanno a sterzate e a volte fioriscono germogli prima del tempo e la primavera mio Dio quanto è brutta e così poco attesa e noiosa e prevedibile. Oggi sono tre giorni che è iniziato marzo e se uno proprio dovesse scegliere un giorno, una data, un giorno idiota dell’anno, così, ma senza motivo, potrebbe eleggere questo: il tre di marzo, un qualunque insignificante giorno da nulla. Spento. Di quelli che potresti cancellare dal calendario e nessuno se ne accorgerebbe. Mesi ignobili, perdibili. Sono mesi in cui potrebbero muoversi bene Drogo o Dorigo, fa lo stesso; in una fortezza dimenticata o in una tortuosa Milano, anche questo poco cambia. Entrambi ad aspettare e riempire la vita di che? Di nulla. Ossessione, slancio verso un futuro eroico, smania di un possesso che non sarà.

Marzo da tre giorniultima modifica: 2009-03-03T15:05:49+01:00da capecchi
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6 pensieri su “Marzo da tre giorni

  1. E lasciali passare, questi anni, mesi, giorni, come devono fare, senza intorcigliamenti. Aspetta…aspetta…che un giorno morirai e accetta questo destino con tranquillità.
    Io mi sto preparando, sai, mi potrebbe succedere da un momento all’altro. Spero che la morte mi sorprenda almeno con le mutande pulite.

  2. E’ la consapevolezza della morte, caro Rodolfo, a regolare tutto questo altalenante muoversi delle giornate – le mie.
    Se non vivessi con intorcigliamenti non vivrei – sarei già morta.
    La vita tranquilla sarà quella sotto la terra, con il cranio mangiato dai vermi.

  3. Su marzo sono d’accordo: troppo freddo, troppo grigio, anonimo. Su aprile no, su aprile si può investire, non è maggio – certo – ma ti porta a sperare. Capisci che ha un senso aspettare maggio. A gennaio hai sempre l’albero, e solo per questo giustifica la sua presenza nel calendario.

  4. Vero, Stefania. Di gennaio salvo i primi sei giorni. Il resto via. Di aprile, lo scorcio finale. Di Marzo: nulla.

  5. …..e allora confidiamo sul 4 marzo , altro giorno vuoto ma pieno di voci, commenti, stanchezze e noia mortale -quello del lavoro fino a sera ma che almeno ti distrae dagli intorcigliamenti non sempre positivi, che non ti fanno crescere ma ti abbattono e ti affannano …..

  6. Proprio stamattina sono andata ad un funerale: tempo uggioso, i visi tristi soprattutto per la morte improvvisa e inaspettata di una persona che pochi giorni fa hai incontrato. In giorni come questi pensi che la “Signora vestita di nero” sia proprio lì, dietro l’angolo per scegliere chi portarsi con sè. D’altronde si sà, prima o poi … Poi torni alla normalità… il lavoro, gli impegni e il tempo grigio e si finisce anche per assaporare la pioggiolina che cade sul capo e di nuovo l’attesa del sole che illuminerà e che riempie il cuore di speranza e … scuoto il capo e vivo

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