Riparto

 Nel naso ancora odore di pini e sabbia sudata che resta incastrata dappertutto. Quell’odore di mare che tornata a casa t’investe quando riapri le valigie, rappreso in una maglietta o nel flacone consumato della crema solare. Negli occhi ancora le strisce di luce e ombra davanti al terrazzino. Il cappello rosso della Nina. La sua pelle che diventava da bianca a rosa. Riccioli. Riccioli. Tutte le variazioni d’azzurro. E i suoni. Certi silenzi meridiani sulla spiaggia. Lo sciacquettio della piscina affollata. Persino il rumore dei bambini e Pesciolino rosso. L’aria fresca che c’era sul trenino. La schiacciata morbida e quella secca. L’incidente al naso e lo Zelante Soccorritore. L’odioso “giro pizza a tutta randa” e Capitan Canadòs. Sentirsi un po’ a casa fuori da casa. Ho ancora tutto questo addosso e riparto. Altri colori, altri suoni. L’abbacinante sud m’aspetta.

 
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(P. Fresu – R. Galliano – J. Lundgren, Valzer del ritorno, in Mare nostrum. Musica per tornare verso sud)

Ripartoultima modifica: 2009-08-13T11:34:00+02:00da capecchi
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4 pensieri su “Riparto

  1. Sta’ bona, via. Che appena comincio a scrivere tiro giù tutti i santi del paradiso, dal nervo che ho. A ogni modo da domani avrò due ore di treno al giorno, comode comode per scrivere, dormire, pensare, bestemmiare.

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