L’anellino

Non credere che me ne sia scordata, sai, di quando ti sei messo in ginocchio in mezzo al corridoio e mi hai regalato l’anellino di gomma nera. Tu avevi tredici anni e io un paio meno d’adesso. Era la fine della scuola, forse il mio compleanno; e la luce che c’era fuori, il caldo dell’aula e le nostre facce buffe me le ricordo bene. Oggi mica potevo dirtelo, che quell’anello lo conservo ancora. L’ho messo nell’armadietto del bagno, quello dove tengo le creme. Così due volte al giorno, la mattina appena sveglia e la sera prima di dormire, lo vedo. Non so se ho mai ricevuto un regalo così bello.
Io la cosa dell’anellino ve l’avevo raccontata i primi giorni di scuola. Ché avevo visto quello stupido filmetto dove c’è il bambino che regala alla bambina il cerchietto di gomma e lei lo tiene per sempre anche se non si vedono mai e insomma alla fine poi è ovvio che. Poi, vabbe’, il bambino da grande era pure Marco Cocci e il film in sé lo so che non era niente ma la storia dell’anello era bella e a voi era piaciuto farvela raccontare, soprattutto quando io avevo detto qualcosa tipo “che bello qualcuno che ti regala un anello di gomma”. Comunque tu nove mesi dopo te l’eri ricordato e così eri lì di fronte alla porta dell’aula che mi consegnavi quel pacchetto.
Da allora sembrano passati molto più che due inverni. Sono sparite persone, ne sono apparse altre, sono successe e non successe molte cose. Tu adesso sei altissimo, parli sempre un sacco e mi fai ridere tanto. Io ho cambiato scuola e ho regalato quasi tutti i vestiti che portavo. A tratti mi manca, sì, come eravamo noi allora; ma a tratti invece proprio per nulla. È che si sta così bene, ora. Del resto io tengo un anellino di gomma nera nell’armadietto del bagno e ogni volta che lo guardo mi viene da sorridere.

L’anellinoultima modifica: 2010-10-27T18:57:05+02:00da capecchi
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