Tre

Due momenti, oggi; anzi tre. Uno è stato verso le nove e venti, quando camminando verso il bar con le colleghe dell’ora buca, una indica per terra e fa: “Guarda, una rosa rossa”. E infatti c’era questa rosa, rossa, grossa, perfetta, buttata in mezzo all’erba secca. Io ho guardato giù poi nessuno ha detto più nulla e ci siamo infilate nella striscia calda del baretto per i nostri cappuccini.
L’altro è stato verso l’una e venti, mentre m’ero nascosta a leggere Esche vive e stavo lì e sorridevo dei maldestri amori di Fiorenzo e Tiziana e poi d’un tratto ho alzato la testa, era l’ora d’andare a pranzo, farsi preparare il piatto e bere il Müller Thurgau, più un vino rosso ignoto, più il Moscato, più il liquore al cioccolato, più un caffè che non so bene perché ho buttato giù così amaro.
Il terzo è stato quando son scesa di macchina, alle otto di stasera, e sopra i tetti di casa mia pendeva un ritaglio di luna, luminoso e netto da fare male; da farti dire: quella è la luna, sì, e io me la piglio.

Treultima modifica: 2011-03-09T22:59:00+01:00da capecchi
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