Lettere dalla cattività / 3.

È maggio e io non ci credo. Chiaramente è uno scherzo di qualcuno. Siamo di certo ancora a febbraio e io vedo l’alba sull’Adriatico e progetto estati americane. Invece no; ho già visto da qui arrivare quattro mesi – quattro – ferma in un tempo illogico che tuttavia mostra facce perfettamente logiche: neve, vento, pioggia, nuvole, grandine, sole. Mentre scopri … Continua a leggere

Lettere dalla cattività / 2.

Trentotto giorni da quando la scuola è chiusa; e dall’ultima volta che ho bevuto whiskey. I due fatti sembrano non incastrarsi l’uno con l’altro. Eppure dicono quasi tutto quello che c’è da dire su di me. Inoltre sono entrambi laggiù lontani schiacciati pigiati in un tempo impossibile: il dubbio è che non siano mai esistiti, né la scuola né il … Continua a leggere

Lettere dalla cattività

Sono un’abbracciatrice. Una che ti vede e ti tocca: mano su braccio, mano su schiena, mano su mano. Se bacio per salutare bacio davvero, le labbra sulla guancia, col segno del rossetto che poi va cancellato. Mi trattengo solo quando so che a qualcuno dà fastidio. Ma patisco. Sono un’abbracciatrice e se uno è più alto di me e gli … Continua a leggere

Il divano

Per una che è cresciuta lato Tirreno, l’alba sul mare Adriatico è imprevista e bellissima. Ti sorprende mentre pensi che in un posto in mezzo alle Marche ci potresti anche vivere; così come in un paese sperduto dell’Umbria o in qualche casetta dai colori pastello consumati dalla salsedine vicino a Marina di Castagneto Carducci. Anche se sei tutta città e … Continua a leggere

Il 30 dicembre dell’ultimo anno di questo secondo decennio

Quindi è il 30 dicembre. E siamo ancora vivi, in questo scorcio di decennio, a guardarci da vicino nello specchio, tirando la pelle agli angoli degli occhi e lungo il collo, per vedere quanti degli anni accumulati possono essere cancellati.  Mi piace sempre il 30 dicembre; così come i giorni prima e quello dopo, il 31. Questa è una terra … Continua a leggere

Taxi

T’infili nel taxi e la città – Bologna, New York – scivola via lucida e notturna anche se sono le sette di sera. Pensi a un sacco di cose; a nulla. Guardi i fari che brillano, è quasi Natale e osservare tutto da dietro i finestrini è la condizione perfetta per raggiungere una chiaroveggenza svagata e leggera, che dura un … Continua a leggere

Forestieri

Domenica. Sgocciola un novembre grigio e brumoso, di fumi bassi e ombre misteriose che sgusciano dietro gli angoli. Uno di quei pomeriggi come solo ad Aosta, o forse a Trento, potrebbero capitare. Si cammina via veloci infilandosi nelle case, spaventati e ugualmente affascinati dallo stesso fatto: gli altri ci vedono sempre come forestieri. Delle loro città, delle loro storie, delle … Continua a leggere

Nonostante

Settembre è iniziato; poi è sparito senza quasi che sapessi cosa stava succedendo. Catapultata dalla California a un’orribilmente calda Bologna non mi sono granché capacitata che tutto era finito, che avevo detto addio, che allora dai, forza, era il momento di ricominciare da capo. Settembre lo odio sempre, quindi forse è un bene che sia passato un po’ così, tutto … Continua a leggere

Campo di mine

Jimmy Fails salta sullo skateboard e con uno schianto secco si butta giù, lungo le strade di San Francisco. Dietro, appare e scompare il Bay bridge, d’argento e nebbia. La musica di Emile Mussari è tutt’intorno, ci cola addosso con suoni fondi di fiati e poderosi respiri d’orchestra. Davanti, i nostri occhi spalancati. Le ruote frusciano sull’asfalto, sbattono, scivolano. Un … Continua a leggere