Questi alunni

Ho un alunno tutto spettinato che quando risponde alle domande non smette un secondo di torturare la manica della sua camicia, proprio all’altezza del polso; eppure va avanti e dice tutto quello che c’è da dire. Poi lo mando a posto con il voto e lui mi dice: “Grazie, gentilissima”. Un altro mi fa i giochi di carte a ricreazione … Continua a leggere

Patisco

Prima disprezzavo i tiepidi; e i trasparenti. Li avrei calpestati, potendo. Ora li guardo illanguidita e sorpresa: li stimo, vorrei essere come loro. Sgusciare dentro e fuori dalle porte e sparire: un sogno. Invece macché. La mia maledizione è che sono come mi si vede, come mi si sente: cammino a passi decisi, tagliando gli angoli di sbieco per far … Continua a leggere

Lo stesso identico giallo

Il fatto è che io me lo immagino, il sacchettino trasparente della mimosa dentro lo zaino. La carta lucida e quel fiocco fatto con cura infilato fra i libri stropicciati e il diario con la copertina mezza staccata. Mi sembra proprio di vederlo, quel gesto goffo ma pieno di cura con cui il rametto giallo è stato messo là nel … Continua a leggere

Piangono tutti

Piangono tutti, stamani. Appena entro e sono tutti in piedi e applaudono. Quando gridano “Prof, prof, prof!”. Continuano a piangere a grappoli, a scoppi improvvisi, abbracciandosi mentre dico: “Via, bambine, ora interrogo poi dopo si piange un’ora intera”. Ma mentre faccio domande su Pirandello e la guerra fredda, ogni tanto riparte un singhiozzo. Poi c’è Càrops che si soffia il … Continua a leggere

Lezione

  Io voglio entrare in classe e fare lezione. Arrivare a scuola, aprire la porta dell’aula, trovarci dentro la mia classe e fare lezione. Tutti i giorni. Soprattutto se siamo ad aprile e la classe è una terza e fra due mesi c’è l’esame. Ma anche con le prime o le seconde voglio far lezione. Allora uno dice: vai, falla. … Continua a leggere

Caprette

  Ieri non sono andata a scuola. Ero da un’altra pare, in un’altra città, per dire l’ultimo ciao a un’amica cui ho voluto molto bene. I miei alunni sapevano tutto, forse qualcuno gliel’aveva detto come mai non c’ero. E un po’, ieri mattina, mentre piangevo lontana da loro, mi aveva fatto sorridere l’idea delle grida di giubilo e delle capriole … Continua a leggere

Pistoia, le gite e le cuffiette

Le gite son fatte un po’ così, che guardi i paesaggi scorrere fuori rapidi e poi ascolti le canzoni dividendo in due le cuffiette dell’ipod. Ti viene in mente quando ancora avevi le cassette che giravano nel walkman ed era il tempo dei Duran e degli Spandau e tu speravi sempre che Through the barricades arrivasse al momento giusto del … Continua a leggere

Susy

Se ne sta lì e mi guarda, scarabocchiando qualcosa con un pennarello color oro, quasi del tutto scivolata sotto il banco, ostile. Se ne sta lì e mi guarda di sotto in su, imprevedibile cagna selvatica che scruta per strada un passante da cui teme e desidera calci. Io allora m’arrabbio e urlo, ma tanto a lei che importa […]. … Continua a leggere

Infermità mentale

È da venerdì che pensavo cosa mettermi; se indossare le scarpe col tacco che tanto avevano spaventato gli alunni un paio d’anni fa; quali parole dire e con quale faccia entrare in classe. Ci pensavo da quando la collega mi aveva telefonato all’ora di cena per dirmi cosa era successo la mattina. Avendo il giorno libero, io non ero a … Continua a leggere