Io ci sto tanto bene

Lo sgangherato ragazzetto marocchino rientra a scuola dopo un mese d’assenza e io me lo mangio vivo. Strappo a morsi brandelli di carne, mastico bene e poi sputo quello che rimane. Mi ci vogliono tre ore intere, per fare tutto come si deve. Ma i giorni successivi, non so, mi piglia un’imprevista voglia d’abbracciarmelo tutto; o meglio abbracciare quel che … Continua a leggere

L’anellino

Non credere che me ne sia scordata, sai, di quando ti sei messo in ginocchio in mezzo al corridoio e mi hai regalato l’anellino di gomma nera. Tu avevi tredici anni e io un paio meno d’adesso. Era la fine della scuola, forse il mio compleanno; e la luce che c’era fuori, il caldo dell’aula e le nostre facce buffe … Continua a leggere

Peter si sposa

Peter si sposa. Federico ha otto a latino e un fisico lungo e forte da giocatore di pallacanestro – perché infatti è un giocatore di pallacanestro. Matteo e Francesca erano in classe insieme ma si sono innamorati tre anni dopo. Giulio è diventato lo scrittore tormentato che prometteva d’essere, con tanti riccioli biondi e gli occhiali. Marina è una brava … Continua a leggere

Cialtrone sciamannato

  Non c’è nient’altro che potrei fare, se non questo: portarli in gita e farmi fotografare con gli occhiali a righe rosa, urlargli contro parole terribili come solo a coloro che si amano, abbracciarli forte e chiamarli topini o belve, spiarli di nascosto quando prendono nove e difenderli ad ogni costo, con le gengive dei denti scoperte come fanno la … Continua a leggere

Le lasagne del Ministero

Ho mangiato le lasagne del Ministero e ho capito che Roma mi appartiene. Prendere il treno e partire con i miei due amati alunni, salire le tante scale e farsi premiare è stato bello. Ma ancor più bello era stare lì e sentirsi parte di qualcosa di profondo, che non si sa bene come definire o di cosa è fatto, … Continua a leggere

Anime affannate un anno e una settimana dopo

(dallo storyboard di Anime affannate, video sul V canto dell’Inferno, realizzato dalla IIIB della scuola media Irnerio, a.s. 2007-2008)   Alla fine, ce l’hanno detto cosa ne è stato di noi e delle nostre Anime affannate. Un anno più una settimana dopo avere patito freddo e aver riso e letto e recitato e urlato e suonato e mangiato insieme, oggi … Continua a leggere

Un anno fa

Ve lo ricordate il freddo e la quasi pioggia? Quel vento tagliente, impietoso, che segava in due le mani e spezzava le labbra? Ci si stringeva in bozzoli di calore, voci gridate, parole sillabate tanto per non sentirlo, che ci stavamo sgretolando in pezzi. Corde esili che pure sorreggevano; e piedi scalzi. Quel febbraio gelido che non riusciva a spengere … Continua a leggere

Questo novembre

“Ora ti faccio vedere io come si stritola una prof”, dice sotto la sua testa di riccioli rotondi. E mi prende e mi stritola davvero, sollevandomi un po’. Ma anche gli altri abbracciano e stringono. Io non lo so perché, ma gli adulti non abbracciano così. C’è sempre quella rigidità, quell’incastro che non torna, quel vetro in mezzo. Invece con … Continua a leggere

Scorza ruvida

Ogni tanto c’è un alunno che mi sfrangia il cuore. Non c’è un esatto perché. Magari è qualcosa che mi dice o come mi guarda o il modo in cui sta seduto sulla sedia. Accade che questo alunno se ne stia lì, in classe, e sprigioni qualcosa, non so bene cosa, perché ogni volta cambia anche se, sempre, ha parecchio … Continua a leggere

Il nocciolo del cuore

Arrivano a fine lezione davanti alla cattedra, spalleggiandosi buffe, con le facce di due gatti che si sono ingoiati un topo intero a testa. Sorridono. “…Sì?”, faccio io. “…ma le Stanze di Gaia sono sue?”, dice una. “Sì”. “…che bella quella canzone…” aggiunge l’altra. E una ha lunghi capelli biondi ed è molto bella quando sorride; infatti dovrebbe farlo sempre … Continua a leggere