Riconoscersi

Dopo pranzo suona il campanello. “Chi è?” “Cerchiamo la prof Capecchi, siamo Silvia e Giulia, due ex alunne”.  Come se non mi ricordassi di loro. Le mie bimbe. La Nina accorre, è contenta, si siede con noi. Chiede così spesso di loro. Dice così spesso che le mancheranno. Che sciocca. Lei, io, tutti quanti. Bello ritrovarsi. Guardarsi e riconoscersi. Nonostante … Continua a leggere

Il giorno prima del primo giorno di scuola

Domani si comincia. Domani è il primo giorno di scuola. C’è fuori questo grigio di cielo e d’aria, queste strisce messe per traverso a smorzare gli slanci. C’è un senso di spavento e stupore. Di inappartenenza ma anche di attesa per la scoperta e gli sguardi. Non so come sarà quest’anno. L’ultimo è stato straordinariamente pieno. Con una luce e … Continua a leggere

Di quella giovinezza

Mi mancava molto quel posto. Prendere la macchina, guidare veloce e passare in mezzo a colline e paesi. Odore di campagna. Erba e insegne di vecchie osterie. Attraversare la piazza a piedi e vederne uno, poi due, poi tre, poi quattro, poi cinque, poi sei. Tutti alti e tutti belli. Di quelle bellezze fresche, a tratti scomposte, vere e limpide … Continua a leggere

Vicini e pieni di senso

Il piazzale della scuola apparecchia di nuovo le margherite. Io appoggio gli stivali marroni sui sassi spezzati che circondano le aiuole e intanto sto lì al telefono. C’è un sole vago nel cielo; o forse me lo immagino e basta. Intanto aspetto. La voce di là dal filo è gentile e paziente. Poi dice: “A Bologna…vedo solo l’Istituto comprensivo numero… … Continua a leggere

Crollo

Bene. Manco tre giorni da scuola. E crolla tutto. O insomma: qualcosa. Benissimo. Davvero benissimo. E io non so se sono più triste, arrabbiata, delusa, stupita, addolorata, livida di rabbia o cosa. Bimbe, caspita, bimbe! Oh! Bimbe! Son io che vi parlo, bimbe, mi sentite? OH?! Uff, che diamine. Non lo so. Ma so che lunedì sarà un giorno importante. … Continua a leggere

Concorsi danteschi

Scontrarmi con la Profe rende la gara più degna. E dire che anch’io avevo un rap dantesco in tasca e l’ho buttato via così. Come ho fatto a sottovalutare il tredicenne egiziano Momo Marcio che sillaba “E come li stornei ne portan l’ali….brrrr”? Errore mio, maledizione. In bocca al lupo, Profe. E grazie anche da qui.

Recupero

Sono finite le lezioni di recupero. Era bello arrivare trafelati e un poco spettinati, portarsi i ragazzini fuori dall’aula, portarsi dietro il caffè e regalare biscotti e patatine, insieme a frasi di grammatica. Loro stavano lì e mi sorvegliavano, mi proteggevano. Erano un minuscolo drappello di innocenze strappate dall’aula e sistemate tutte per bene intorno alle mie spalle. Stavano lì … Continua a leggere

Nel blu

Io amo le mattine in cui i ragazzi fanno il tema. E stamani tema. Tre ore. Un sacco di tempo per pensare, scrivere, guardar fuori. L’atmosfera è perfetta, sospesa. Silenzio, frr frr frr la penna sul foglio, i vetri appannati, rumore di matite negli astucci e fogli che si sfogliano. Rumore di gomme che cancellano. Tutto dà la misura esatta … Continua a leggere

Fuori piove un mondo freddo

Funziona così. Che tu lavori con loro, per un mese circa, sulla descrizione. Un’ora a settimana. Tecniche, trucchetti, esercizi, cinque sensi accesi e via. Poi, dopo un mese, una mattina entri a scuola con lo stereo e un disco di Paolo Conte. E metti su Boogie. Sì, la sala da ballo, i due ballerini avvinghiati, le vampate africane, l’odore di … Continua a leggere