Tutto precipita

Gli occhi di Margot Robbie quando piange una sola lacrima ritta in piedi su un finto bancone di un finto bar. Gli occhi di Brad Pitt umidi e improvvisamente disperati – ecco, è finito tutto – quando guarda il serpente a sonagli attaccato al collo di lei, nella notte del deserto. Gli occhi fessura di bianco quasi invisibile di Jovan … Continua a leggere

La borraccia nera

La mia borraccia nera con la scritta gialla – Umbria jazz – è ammaccata. L’ho scoperto stamani appoggiandola, come sempre faccio, sulla cattedra. Il fatto ha creato in me una specie di sussulto; una crepa nell’ordine normale delle cose si è aperta lasciandomi sospesa, perplessa. Quando è successo? Voglio dire: quando la borraccia è caduta e ha sbattuto così forte … Continua a leggere

La luna e i binari

Mi piacerebbe vedere il mio terrazzo nelle notti di luna così come uno che passasse in bicicletta sul ponte della stazione e decidesse di fermarsi per guardare in su. I terrazzi fanno tutta un’altra impressione, visti da terra; specie se sono in alto, lontani e misteriosi, immersi nella nebbia di fine novembre o riempiti da scoppi di risa e gente … Continua a leggere

Elio e l’estate del 1983

Sentirsi Elio, esserne la madre. Dover essere la madre. Senza che nessuno ti abbia avvertito prima che invece tu a qualunque età ti sentirai sempre come in un’estate del 1983, con Paris latino che arriva dalla finestra aperta. Una notte d’agosto in cui t’affacci fuori e annusi l’aria di tigli e bomboloni fritti in qualche sagra vicina. Io comunque nell’estate … Continua a leggere

Una specie di pulviscolo argenteo

Alle tre scendeva una pioggia fine e quasi invisibile, che lasciava piccoli punti rotondi sulle mattonelle vecchie del terrazzo. Alle sei il cielo era grigio e minaccioso come un pugno chiuso. Alle nove la luce era perfetta: strisce di chiaro e di temporale lontano si stendevano sopra la casa, immergendola in una specie di pulviscolo argenteo, che rendeva più lucide … Continua a leggere

Tre

Due momenti, oggi; anzi tre. Uno è stato verso le nove e venti, quando camminando verso il bar con le colleghe dell’ora buca, una indica per terra e fa: “Guarda, una rosa rossa”. E infatti c’era questa rosa, rossa, grossa, perfetta, buttata in mezzo all’erba secca. Io ho guardato giù poi nessuno ha detto più nulla e ci siamo infilate … Continua a leggere

Nonostante me

Ci sono in certi giorni canzoni che t’inchiodano alla sedia e ti lasciano lì, immobile. Sarà la musica, saranno le parole o sarà quell’aria di neve fuori dalla finestra e dentro la testa. Ma certo rimani con nulla da dire, un poco da piangere, la voglia di tirarti una coperta addosso, bere un estathè e chiudere fuori l’inutile. Sicché oggi … Continua a leggere

King

Il contrasto fra la superficie fredda dell’ottone e il suono caldo che esce dalla campana di un sassofono è roba che andrebbe messa fuori legge. Troppo pericolosa. L’odore di fiato robusto, ferro, saliva, ruggine. Di fumo anche senza fumare. […]. (CONTINUA sul Blog di “Grazia“)

Il momento perfetto

Poi c’è questo momento perfetto in macchina. Quando ancora non è buio ma quasi sera e intorno i fari barbagliano vividi incolonnati tutti belli in fila lungo via Marco Polo. Nella testa s’accapigliano parole di genitori e mani strette e molti sorrisi. Una stanchezza piena, di quelle che riempiono invece di svuotare, ti ha già presa tutta e ti c’abbandoni … Continua a leggere

La sposa con le tasche

C’era il sole alto e io ho visto la sposa alcune centinaia di metri più in là di casa mia. Ho rallentato, abbassato il finestrino e ci siamo riviste così, dopo anni, lei in bianco io in rosso, nella strada dove abbiamo abitato entrambe per una vita intera. L’arrotolìo dello stomaco m’ha presa alla sprovvista. Mi son sentita per un … Continua a leggere