Voglio

Voglio partire e andare a New York. La mia New York, non quella che conoscono tutti. Oppure stare un mese a Middlebury. Insegnare e percorrere i prati e guardare le nuvole grosse e stranissime di quel cielo. Voglio strade lontane che tuttavia conosco. Voglio città mie, persone mie, suoni e odori che amo. Voglio l’odore di concime di certe mattine … Continua a leggere

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Nido caldo

L’altro giorno, che era il primo d’ottobre, sono stata nella mia vecchia scuola. Già camminare fin lì è stato bello. Poi non ho fatto in tempo ad affacciarmi sulla porta dell’aula che sono stata travolta. I miei ragazzini m’erano tutti addosso. Tutti. E Rolando gridava scomposto: “Ti voglio bene! Le voglio bene! Ti voglio tanto bene!”. Parecchie bimbe piangevano. Nicholas … Continua a leggere

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In macchina di notte

Se c’è una cosa che mi piace è viaggiare in macchina di notte con un po’ di stanchezza addosso, la musica dentro e le luci della strada fuori. Una musica che riempia gonfia e calda l’angusto spazio sopra le teste, che prema contro i finestrini per rinfrangersi all’indietro sulle carni. Viaggiare così senza voler arrivare per forza da nessuna parte. … Continua a leggere

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Solchi

Che scema che sono. Voglio bene in modo non mediato, ogni volta privo di filtri, dunque tutto mi tocca sempre in modo personale. Tutto mi entusiasma o mi ferisce come se riguardasse sempre, e direttamente, me. Io lo so che è un maledetto difetto. Lo so questo. Perché certo non è affatto così. Anzi direi che nulla, in fondo, riguarda … Continua a leggere

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Due cose

Che l’umore del giorno sia cambiato è evidente da due cose. Ho sentito l’urgenza fisica di ascoltare i Toto, oggi. Così me ne andavo camminando, cantando “Pamelaaaaaaaaaaaa” e guardando la piega del ginocchio riflessa nel vetro. Poi ho fatto numerose prove abito, con la Nina che scorrazzava in mezzo a maglie gonne scarpe e vestiti: oppure si rotolava dentro al … Continua a leggere

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Nulla

Una giornata scivolosa e imprendibile. Ma non credo sia l’ovatta nel cielo, no. Col cucchiaino del caffé sospeso a mezz’aria, stamani presto, pensavo al telefono che è squillato nel cuore della notte, un numero non visibile, qualcuno che ha riabbassato. Il cuore che mi galoppava forte. Perché il trillo, nel buio, nel sonno, nel silenzio è sempre un urlo angoscioso … Continua a leggere

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In su

Se è vero che quando cammino ondeggio e caracollo, allora da oggi di più. Perché ho deciso che non mi merito scarpe senza tacco. E’ una decisione nuova e improvvisa, che m’ha folgorato mentre mi mangiavo la strada a falcate ampie, qualche ora fa, prima d’entrare a scuola. Del resto da ieri, con quegli stivali di pelle ottanio,  cammino a … Continua a leggere

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Stupida

Leggo qualcosa; o nulla. Non mangio. Vado a letto. Decido di dormire. Oggi indossavo stivali color ottanio, guardavo fuori la primavera e la trovavo, come al solito, stupida. Sfrontata. Offensiva. Sì, decido di dormire. Un impiego perfetto delle prossime ore di sole.

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Cani neri

Ci sono questi momenti in cui dei cani neri mi mangiano il cranio. Adesso è uno di questi momenti. Accade, è la vita che scorre, è la tosse che squassa, la voce che trema, la cena che fa schifo e la grammatica che invece, quella, fa vomitare. E poi ho perduto la maglietta nuova, con la scollatura come piace a … Continua a leggere

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