Tutto di plastica

Due notti fa ho letto uno Steinbeck che diceva così: “Io ho sempre vissuto in maniera violenta, bevuto moltissimo, mangiato troppo oppure nulla, dormito dodici ore filate oppure perse due notti di sonno, lavorato troppo sodo e troppo a lungo per la gloria, oppure oziato per qualche tempo in un’estrema pigrizia. Ho tirato, spaccato, alzato, salito, fatto all’amore con gioia … Continua a leggere

Lettere dalla cattività

Sono un’abbracciatrice. Una che ti vede e ti tocca: mano su braccio, mano su schiena, mano su mano. Se bacio per salutare bacio davvero, le labbra sulla guancia, col segno del rossetto che poi va cancellato. Mi trattengo solo quando so che a qualcuno dà fastidio. Ma patisco. Sono un’abbracciatrice e se uno è più alto di me e gli … Continua a leggere

Il divano

Per una che è cresciuta lato Tirreno, l’alba sul mare Adriatico è imprevista e bellissima. Ti sorprende mentre pensi che in un posto in mezzo alle Marche ci potresti anche vivere; così come in un paese sperduto dell’Umbria o in qualche casetta dai colori pastello consumati dalla salsedine vicino a Marina di Castagneto Carducci. Anche se sei tutta città e … Continua a leggere

Il 30 dicembre dell’ultimo anno di questo secondo decennio

Quindi è il 30 dicembre. E siamo ancora vivi, in questo scorcio di decennio, a guardarci da vicino nello specchio, tirando la pelle agli angoli degli occhi e lungo il collo, per vedere quanti degli anni accumulati possono essere cancellati.  Mi piace sempre il 30 dicembre; così come i giorni prima e quello dopo, il 31. Questa è una terra … Continua a leggere

Taxi

T’infili nel taxi e la città – Bologna, New York – scivola via lucida e notturna anche se sono le sette di sera. Pensi a un sacco di cose; a nulla. Guardi i fari che brillano, è quasi Natale e osservare tutto da dietro i finestrini è la condizione perfetta per raggiungere una chiaroveggenza svagata e leggera, che dura un … Continua a leggere

Forestieri

Domenica. Sgocciola un novembre grigio e brumoso, di fumi bassi e ombre misteriose che sgusciano dietro gli angoli. Uno di quei pomeriggi come solo ad Aosta, o forse a Trento, potrebbero capitare. Si cammina via veloci infilandosi nelle case, spaventati e ugualmente affascinati dallo stesso fatto: gli altri ci vedono sempre come forestieri. Delle loro città, delle loro storie, delle … Continua a leggere

Nonostante

Settembre è iniziato; poi è sparito senza quasi che sapessi cosa stava succedendo. Catapultata dalla California a un’orribilmente calda Bologna non mi sono granché capacitata che tutto era finito, che avevo detto addio, che allora dai, forza, era il momento di ricominciare da capo. Settembre lo odio sempre, quindi forse è un bene che sia passato un po’ così, tutto … Continua a leggere

Brillano ovunque

Un ritaglio di luna, altissima e zitta, guardava tutto. Gli arrivi uno dietro l’altro, i bicchieri che si rompevano e i saluti finali: io seduta sulla sedia bianca, che mi svegliavo a soprassalti mentre tutti mi venivano a dire qualcosa, dare un bacio, offrirmi la spalla per dormire. È stata una serata lunga e corta corta, come sempre. Piena di … Continua a leggere

Un mese strano

Ora che ne siamo usciti, è inutile negarlo: questo maggio è stato proprio un mese strano. Infatti ha piovuto tutto il tempo e io non ho mai smesso di portare gli anfibi; anche cinque giorni fa, che via Oberdan sembrava una qualunque strada di Nashville – musiche dai locali aperti e frammenti di un biascicato americano a spuntare dappertutto. E … Continua a leggere

Segnali

Io lo odio, marzo, con le sue giornate ventose e incomprensibili, storte. Un mese inutile, non all’altezza delle aspettative di primavera né dei nostalgici rimasugli d’inverno. Manca tutto, a marzo. Il caldo, il freddo, un giorno importante, un rito da rispettare. Fiori rosa spuntano ovunque e tuttavia non c’entrano nulla: il giorno dopo magari nevica; o esplode l’estate. E così … Continua a leggere