Una città inchiodata nel tempo

  Arrivi di notte e per quanto ne sai potresti essere a Tangeri, Baghdad, Timbuctu. Colpa del vento; fortissimo. Ma anche delle luci opalescenti là in fondo oltre gli aerei e soprattutto dell’odore inavvertito di terra bruciata che sale su per il naso. Poi c’è la corsa in taxi con gli ulivi fuori. E intorno la città di pietre e … Continua a leggere

Ancora a Londra

Londra stavolta era piena di fiori e di freddo e d’elefanti. Di sciarpe di lana avvoltolate addosso ma inutili, piccole. Di stanchezza la sera, di fagotti nel letto e servizio in camera. Di bisogno di tempi larghi; e pieni. Si usciva la mattina infilandoci da Eat, una luce calda e il croccare morbido della pasta del croissant sotto i denti. … Continua a leggere

Un vestito stretto

Quando son qui mi succede sempre di sentirmi dentro a un vestito stretto. Sgomito, mi stiro il collo, ho il fiato corto. E mi fa male questo senso di non corrispondenza. Il freddo che mi tortura, facendomi provare un acuto senso di colpa, e il passato che m’acchiappa, le vecchie foto, la vicina, l’amato gatto, le mattonelle variegate per terra. … Continua a leggere

A Londra

  A Londra tutto è lucido. Non c’entra che il cielo sia spesso grigio. I confini sono netti; e anche il grigio ha una forma, lassù. Non c’è indistinzione di profili, spazi, colori. I rossi sono rossi e i blu sono blu. Tutto va a colpire là dove deve, per lo più in maniera imprevista. Ci sono strade la mattina … Continua a leggere

Viaggio

Mi piace leggere chi scrive di viaggio. Vicino, lontanissimo, di due giorni o un anno, che importa. Ma mi piace sempre quando leggo di qualcuno che piglia e va da qualche parte. Magari durante il viaggio incontra qualcuno, rivede degli amici che non vedeva da tanto tempo, pranza con persone nuove, si ricorda di sé oppure piuttosto se ne dimentica … Continua a leggere

La città fantasma con le case calde

M’aspettavo che Milano m’investisse come un pugno. Invece sono scesa dal treno e mi son trovata dentro a una città fantasma, deserta e immobile. Fuori poche anime; forse il freddo – forse -, non so. Ma una strana forma di sospensione del tempo si respirava ovunque, fra vetro, impalcature, nomi di vie che non conoscevo. Poi dopo l’Esselunga e il … Continua a leggere

Geografia sentimentale

  Con Firenze ho un legame forte ma discontinuo. Ai tempi del liceo era il senso di libertà del pranzo lontano da casa e l’incontro settembrino con gli amici del mare a Boboli. Per anni ha coinciso con l’università e il treno e lezioni quaderni esami biblioteche cappuccini professori. Poi è stata alunni americani e amatissime lezioni su Verga o … Continua a leggere

La luce di Roma

La luce di Roma mi sorprende sempre. E soprattutto a tardo pomeriggio, qualcosa dà all’aria un’idea di languore, perdita dolce, smemoratezza. E’ quando il rosarancio allaga le facciate dei palazzi e s’allarga fra i rami dei pini. E’ allora quando tutto pare sfuggire ma senza fretta e la città prende quell’andamento da ventre materno, buono, vivibile. Spariscono di colpo i … Continua a leggere

Certe strade

Ci sono certe strade, a Bologna, dove il tempo è fermo. E c’è un silenzio che è solo silenzio. Certe ombre claustrali, volti zitti che sguisciano lungo i muri – ma sereni, affatto inquietanti. Ci son certe vie, nascoste, che è bello scoprire per caso, ringraziando la città sconosciuta e i giorni che non bastano mai, per mangiarsela. Le strade … Continua a leggere