Tutti lo sentiamo

Sono ripartite le gite scolastiche, le cene di pesce e le prenotazioni americane. Tre cose apparentemente distanti eppure, per me, molto vicine. Forse perché passerei tutto il tempo a mangiare vongole e ballare in salotto; o scattare fotografie agli alunni sull’Arno quando è grigio e intorno pioviscola; o pensare come si sta in quell’angolo del Lower East Side con l’insegna … Continua a leggere

Questi alunni

Ho un alunno tutto spettinato che quando risponde alle domande non smette un secondo di torturare la manica della sua camicia, proprio all’altezza del polso; eppure va avanti e dice tutto quello che c’è da dire. Poi lo mando a posto con il voto e lui mi dice: “Grazie, gentilissima”. Un altro mi fa i giochi di carte a ricreazione … Continua a leggere

Stardust memories

So perfettamente dove eravamo e quando: proprio nell’istante prima che si sollevassero le mongolfiere in Stardust memories. Tutti col naso in su a guardare il cielo, le luci appese nel vento, i gazebo bianchi e quelli che andavano via senza voltarsi indietro. Tutti ad aspettare che gli alieni tornassero a dirci qual è il senso della vita e che viviamo … Continua a leggere

Dove io sono io

A un certo punto ho pensato che mi esplodesse il cuore. Il cuore schizzato fuori dal petto, il cuore nelle tempie, nei polsi, nelle gambe. Sto ballando su un terrazzo pieno di luci e non so bene se questo è un ricordo, un desiderio o il presente che scorre. Ho pensato però che non è importante rispondersi, ma perdersi lì … Continua a leggere

La luna e i binari

Mi piacerebbe vedere il mio terrazzo nelle notti di luna così come uno che passasse in bicicletta sul ponte della stazione e decidesse di fermarsi per guardare in su. I terrazzi fanno tutta un’altra impressione, visti da terra; specie se sono in alto, lontani e misteriosi, immersi nella nebbia di fine novembre o riempiti da scoppi di risa e gente … Continua a leggere

Il profumo

Il profumo delle serate in cui si balla è il mio. La rivelazione mi arriva d’improvviso, con singolare certezza. Solo che adesso non si balla più; allora ogni volta che me lo spruzzo e poi lo porto in giro fra i capelli, si spalancano davanti a noi mondi lontanissimi. Quando s’indossavano papillon e tacchi dorati, ci si tenevano le mani … Continua a leggere

Tutto di plastica

Due notti fa ho letto uno Steinbeck che diceva così: “Io ho sempre vissuto in maniera violenta, bevuto moltissimo, mangiato troppo oppure nulla, dormito dodici ore filate oppure perse due notti di sonno, lavorato troppo sodo e troppo a lungo per la gloria, oppure oziato per qualche tempo in un’estrema pigrizia. Ho tirato, spaccato, alzato, salito, fatto all’amore con gioia … Continua a leggere