A Salsomaggiore, sul finire degli anni Venti

L’ultima volta che ho visto Salsomaggiore era l’autunno del 1928. Un silenzio irreale avvolgeva le strade piene di foglie e si camminava ritagliati come cartamodelli da sartoria nel grigioverde di fine novembre. Apparentemente lo stesso novembre aveva, anche stavolta, preso per incantamento la città. Un’umidità compatta colava sopra gli alberi del viale e su scale silenziose che portavano chissà dove. … Continua a leggere

La bici, i rami secchi e il giallo dei narcisi

Una strana rivoluzione capita da queste parti. Dal nulla sono diventata una che gira con un tappetino da yoga arrotolato in spalla; una che cerca la sua bici bianca giù in cantina, pensando di usarla. Chissà. Forse l’odiata primavera, forse la pesantezza di certe giornate piene di tutto ha portato qua di fronte, concreta, la voglia di linee semplici, di … Continua a leggere

Una luce prodigiosa

A un certo punto mi sono girata e c’era una grande lanterna di carta che aveva appena iniziato ad alzarsi. Sotto, un sacco di mani tese verso l’alto e una specie di ooooooh che anche se non ho sentito mi è risuonato nelle orecchie. Forse era la mia voce, forse ero io; non so. Ho continuato a guardare la lanterna … Continua a leggere

Ho ricevuto

Per il mio compleanno ho ricevuto: un numero incalcolabile di messaggi, faccine, il video di uno che si era appena svegliato, tanti baci e due meravigliose esplosioni di fiori; ciccioni, pieni, rossi, bianchi e rosa. Coi gambi tutti arrotolati come i fiori delle giungle e un profumo forte di estate mezza partita. Poi biglietti coi cuori, brillantini su fondo rosso … Continua a leggere

Un lampo nella notte

Cose che odio di marzo: tutte. Cose che odio di aprile: tutte meno una – il fatto che il mese dopo è maggio. Comunque questo marzo mi è piaciuto tanto. È stata una specie di infrazione della regola, una smentita quotidiana del fastidio che mi ha resa, in qualche modo, felice. È piovuto tanto, tantissimo. E i vetri della macchina … Continua a leggere

Salsomaggiore, che non esiste

Salsomaggiore è un luogo che non esiste. O meglio. Esiste in un autunno indefinito fra il 1910 e il 1930, e noi ci caschiamo appena scesi dal treno. Come cadere dentro a una litografia. Ti sembra quasi di prendere le stesse sfumature dei ritratti degli antenati appesi in salotto. Le foglie secche dal color foglia secca non riescono ad attutire … Continua a leggere

Johnny O’Neal, uomo di swing e sporche romanticherie

Avrei voluto stare solo lì, ieri sera. A sorridere tutto il tempo e ogni tanto sospirare e poi anche ridere. Suonava Johnny O’Neal, alla Cantina Bentivoglio, e io lo sapevo che bisognava andare, lo sapevo. L’ha detto anche il proprietario, quando m’ha visto: “Se c’è la Capecchi vuol dire che è un bel concerto”. E allora. Io lo sapevo che … Continua a leggere

L’odore degli eucalipti

Qualcuno mi ha detto che questo è l’odore degli eucalipti e io ci credo. Del resto alberi altissimi si lanciano all’in su e mi lasciano ogni volta come sgomenta, per il loro essere fuori misura. Cammino la mattina presto sopra foglie secche, che scricchiolano. Il freddo punge le gambe scoperte. Il giacchetto di pelle è la scelta migliore che ho … Continua a leggere

Prom

Questa è la terza settimana di giugno; e piove a frustate sopra il terrazzo e le prossime partenze. Attraverso i corridoi della scuola come non fossero miei e faccio finta di non avere da fare valigie con dentro il mondo di due mesi. Faccio finta di non dover partire fra dieci giorni: America, chi, quando, io? E più faccio finta … Continua a leggere

Swing sul terrazzo scrostato

Allora poi è finita così, che abbiamo rotto due bicchieri e spaccato una vecchia sdraio in legno – segni certi di una serata che va come deve andare. Le dense nuvole delle cinque e il vento che rovesciava le piante non sembravano a quel punto mai esistite, cancellate dal campanello che suonava e da tutti quelli che si affacciavano alla … Continua a leggere