Archivio mensile:luglio 2003
L’attenzione ai pianisti
Forse è da quando suonavo con Andrea che ho cominciato ad apprezzare il piano. Prima me ne fregava davvero poco: nei dischi ascoltavo sul serio solo i sax – e questo pareva bastarmi. Poi ho cominciato a suonare con lui – con il suo gusto musicale così diverso da quello più facile di Francesco, un suonare meno funky e più … Continua a leggere
Le musiche che nascondi
Ci sono quei pezzi che ami molto e che da subito, appena li ascolti, senti tuoi. Passi giorni ad ascoltarli furiosamente, senza interruzione, come a riempire qualche vuoto che ti pare d’avere. Ti imbevi, proprio, di loro, senza misura o controllo. Poi d’un tratto t’accorgi: che devi smettere, che basta, stai facendo una follia, perché la prossima volta che li … Continua a leggere
La vecchia noiosa faccenda di Liala
Non voglio, proprio non voglio riprendere la ormai vecchia, logora, stancante e assai dibattuta faccenda di/su Tiziano Scarpa, ma il mio pensierino ce l’ho anch’io ed è questo. Beh? Che c’è, che volete da me? Quello che voglio io è proprio accarezzare gattini osservando la tigre. Altrimenti non sarei qui. Voglio fermarmi esattamente un passo prima del salto nel vuoto … Continua a leggere
Il consiglio del giorno
Non iniziare a scrivere un blog, se devi consegnare all’editore entro poche settimane una grammatichetta d’italiano con camionate di esercizi e soluzioni allegate. Mi scusi, Egregio e Gentilissimo Signor Editore, se per fine luglio le arriveranno solo 40 paginette 40. Ma, sa, avevo da aggiornare il blog. E lei capisce che non posso deludere chi aspetta con ansia di sapere … Continua a leggere
L’Avvocato, da Gianni
Mi addormento serena, dopo essere stata da Gianni e aver mangiato l’Avvocato. Si raccomanda a chi capitasse a Bologna di recarvisi immantinente – slurp. Io, intanto, fra il ricordo dell’Avvocato sotto la lingua e le diteggiature del solito – scusate, sì, è lui – Mehldau, rischio di raggiungere parossismi di piacere difficili da gestire.
Solo un sabato
Dopo aver passato la mattina a montare strani tendaggi sul terrazzino per ombreggiare la mansarda, dopo aver sollevato improperi e tirato colpi al computer che si sbizzarriva in sue personalissime sterzate e dopo infine che Ale si è ritrasformato in Clark Kent, posso riprendere possesso della stanzetta e ricominciare a scrivere la grammatica. Elegiac cycle è qui, ce l’ho, è … Continua a leggere
My huckleberry friend, moon river, and me
“Andiamo, biondo”
Sessismo musicale
Una riflessione. Perché ho l’impressione che alle donne interessi meno la musica di quanto non interessi agli uomini? Per interessare intendo non metterla in sottofondo o comprare un disco ogni tanto o ascoltare la radio o “come mi piace Carmen Consoli” (che per altro è brava davvero, per carità). No, l’interesse è un’altra cosa. Sintetizzo cosa intendo per “interesse” in … Continua a leggere