Vacanze e Persone

Siccome non potevo vivere tutto il tempo abbrancata al mio lettino presso il bagno Piri Piri in località Acquadolce cirenaica (Campomarino di Maruggio, Taranto), mi è capitato di frequentare e/o incontrare delle persone. Ho capito, con un misto di irritante superiorità e profondo senso di colpa, che non sono adatta alla vita di gruppo, alla vacanza collettiva, alle cene in pizzerie scadenti con paccate di gente di cui non ti frega nulla. Voglio tutto come dico io e quando lo dico io. Senza mediazioni, vie di mezzo, flessibilità. Non m’interessa conoscere persone se queste sono – a mia detta, s’intende – poco interessanti. Non mi piace mangiare nei piatti di plastica e bere Primitivo di Manduria in bicchieri altrettanto di plastica che invece tutti gli altri trangugiano con gioia. Non mi piace dover rispettare le esigenze di persone che non trovo né piacevoli né sgradevoli e che non sento intimamente a me vicine per un qualche motivo anche idiota. Non mi piace che si scelga apposta e con cura della musica per una serata e che nessuno ti chieda “Che disco è?”. Non penso che “più siamo e più ci si diverte” o “se ci stringiamo ci stiamo tutti”. Mi piace selezionare e stare con quelle sette o otto persone scelte che dico io, comunque senza mai mischiarle fra loro. Mio malgrado, mi sono ricordata della mia scarsa capacità di mediare e fare compromessi, foss’anche per cazzate come i turni della doccia. Tagliare via tutto il di più mi pareva necessità primaria – dove il di più erano sempre le persone. Insomma alla fine oscillare fra l’atroce dubbio di essere una rompicoglioni supponente e incapace di adattarsi al prossimo o, piuttosto, una che non ha eccessivo bisogno di riempire i vuoti e che, semplicemente, sa stare bene con se stessa (se l’espressione “stare bene con se stessi” non fosse fra quelle che più mi indispongono al mondo).

Vacanze e Personeultima modifica: 2003-08-20T19:00:00+02:00da capecchi
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