SSSHHH!

Ieri sera poi sono andata al cinema e ho visto La meglio gioventù. Ma non è questo il punto. Il punto è che, per l’ennesima volta, scopro che io devo restare a casa e noleggiare qualche bel dvd – sorbirmi anche in televisione qualcosa tipo Venemous, il film di martedì sera su quei serpenti schifosi. Ma rimanere a casa.
Perché la gente non sa stare al cinema e allora io m’inquieto e comincio a rigirarmi sulla poltrona e a dire a mezza voce ma scandendo bene cose come “Ragionatori professionisti, eh?” oppure, anche, a lanciare nell’aere dei sibilanti e improvvisi “SSSHHH!” – rumore che anche a scuola, invero, è assai temuto dagli alunni, a cui genere lo sibilo proprio nell’orecchio.
Il fatto è che poi io pretendo l’assoluto silenzio già dalla prima ombra del primo titolo di testa. Se possibile, anche dalle pubblicità. Ne ho bisogno. Serve. Non riesco a passare dal ragionìo mortale al film. Ma silenzio-silenzio-silenzio, poi l’inizio del film. Quando lì dentro si fa buio, tutti devono tacere: e che diamine, pare così difficile a capirsi?
Ieri, ad esempio, avevo accanto ragazza boccoluta in camicia bianca, che si sentiva in dovere di commentare tutto, con volume di voce tipo sonosuldivanodicasamiaeilfilmm interessapurepoco. Spezzavano la trama i suoi: E questo chi è?, …Beeelloooo!, Che succede?. Poi si meravigliano se li redarguisco, se li guardo come fossero ripugnanti, se sibilo nel buio quell’inquietante “SSSHHH!”.
La stessa cosa mi accade a certi concerti. La compagnia di giovani coppie che al concerto dei Doctor 3, questo agosto a Pulsano, è stata da me apostrofata, ha passato poi tutta la serata in uno stupore attonito e muto. Non so se attualmente quei giovani si siano ripresi.

Avete intenzione di lietamente conversare per tutta la durata del concerto o pensate di lasciarci percepire almeno una nota? Grazie.

SSSHHH!ultima modifica: 2003-09-04T11:05:00+02:00da capecchi
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27 pensieri su “SSSHHH!

  1. Bè, finchè sono altri ominidi sconosciuti a parlare tutto bene. Puoi apostrofarli e riempire e ogni orifizio del loro corpo con pop corn come atto punitivo. Il dramma è quando commetti il gigantesco errore di invitare al cinema una tua amica logorroica, la cui lingua è tenuta in movimento da un sistema nervoso a parte come quello del cuore impossibile da fermare.

  2. In teatro quella parentesi di silenzio e sospensione ancora si riesce a sentire… Ed è vero: è bellissima!
    v.

  3. E che dire della recente moda di portare dei ciechi al cinema? perché devono essere ciechi, almeno a sentire i loro vicini di sedia che descrivono continuamente le scene: “Sta uscendo di casa! Ecco il figlio! Lo ha ammazzato! Si baciano! Ah allora era lui!”

  4. come ti ammiro. ecco uno degli interrogativi che, come scrivevo giusto stamattina, fanno di me un potenziale timone di fliunte. senza l’intelligenza e i fasti, naturalmente. non so se è esattamente perché non ho il coraggio, ma io, mal sopportando chi disturba al cinema, non ho mai detto ssssh. per la stessa ragione, probabilmente, non ho mai suonato iln clacson del mio motorino a chi mi taglia la strada. e vale lo stesso per il campanello della bici. forse sono gesti troppo aggressivi che con estranei non potrei mai condividere, ma è una spiegazione troppo sofisticata e che non mi convince. sta di fatto che persino un’infrazione al codice della strada per me appare un gesto temerario. perché poi nel privato sono aggressiva eccome. tranne quando mi scoccia di arrabbiarmi ed allora mi consumo dentro. ogni tanto mi chiedo perché la natura m’ha fatto ‘sto scherzo, proprio io che sono nata a napoli in mezzo ai vicoli. r.

  5. Robba cara, non credo ci sia da ammirare, sai. Anzi, spesso la gente che è con me si vergogna e spera che io non riprenda qualcuno. Perchè poi può capitare ovunque. Ovunque dove io veda della maleducazione (di qualsiasi tipo) difficilmente riesco a tacere. E siccome quando esprimo il mio disappunto sono anche piuttosto e volutamente odiosa, prima o poi, stai sicura, mi prenderò un pugno in piena faccia. Davvero, c’è poco da ammirare. Magari è solo un fatto di essere tolleranti. Io lo sono poco. Ecco, uno che parla al cinema per me va stroncato subito, non si può sopportare, deve rendersi conto della sua miseria. Forse dovrei macerarmi un po’ di più all’interno anch’io. Anzi, recentemente mi è stato pure consigliato da una lungimirante anima gentile di “cambiare abitudini”. Non credo che lo farò. (Gaia)

  6. Cara Gaia, come ci somigliamo, la nostra insofferenza quasi nevrotica ci fa temere dagli amici: “non ti metterai a cazziare il cameriere anche questa volta vero?”, e invece sì, lo farò se riterrò che il suo servizo è penoso e le sue maniere insopportabili. Così come riprenderò la squinzia che mi calpesta in metropolitana senza chiedere scusa. Il cinema ormai è un lontano ricordo. Mr. Hyde vuole anche lui il silenzio assoluto, e in effetti o aspetti l’ultimo giorno di programmazione nei cinema o aspetti che esca in videocassetta.B ellissimo il tuo blog, evviva l’ho scoperto. Momi67

  7. posso capirti. eppure. io l’ho solo sentito dire. ma di quelle sale di una volta in cui tutto era permesso, sputacchi, battute, fumare, ecc. ecc. (a proposito: pare che ci sia ancora una sala – o fino a poco tempo fa – a roma, dove questo era ancora possibile- anche se nessuno ne approfittava: leggenda? cercherò quale, da qualche parte ce l’ho). ti stuzzico: in cui il cinema, più che chiesastica riverenza, chiedeva empatica partecipazione? eh, cosa avresti fatto? 😉 (antonio)

  8. non ti ci vedo molto. A sputacchiare dico. Ma credo che avresti commentato ad alta voce, o fumato, se fumi. Io credo che il punto sia che i tabù si interiorizzano, e i comportamenti attesi si eseguono, semplicemente. A proposito di fumo però mi è stato detto che all’Alcazar di Trastevere, fino a poco tempo fa (o anche ora: non ho aggiornamenti dell’ultima secondo) in galeria fosse permesso fumare. E pare anche che nessuno, neanche i fumatori più incalliti fumasse (o fumi). Un altro tabù che si interiorizza, come il non commentare ad alta voce per far ridere gli altri, come nei cinema parrochiali di una volta. Ma forse è una leggenda. (antonio)

  9. In effetti, per quanto adori il cinema su grande schermo, limito le mie frequentazioni in tal senso proprio perché implicano l’obbligo di condividere la visione con sconosciuti non selezionati (e con tecnici che programmaticame nte accendono le luci e diffondono musica ad alto volume appena agli inizi dei titoli di coda).
    Stefania

  10. Ti consiglio in DVD o cassetta, se non l’hai già visto “Lucia y el sexo”. Molto interessante, al cinema l’avevo scartato vista la critica, ogni tanto ci casco. E martedì sera l’ho molto apprezzato. Non ha nulla a che vedere con quanto i giornali hanno scirtto quando è uscito e neanche con quanto riportato dietro alla confezione, e neanche con quanto riportato da alcuni siti di cinema che io per altro apprezzo molto, forse molti si sono fermati dopo i primi venti minuti di visione, mi raccomando vai oltre. Andrea Mastalli

  11. confermo la mia prima impressione: devi essere piuttosto cattivella (i tuoi alunni, poveri…:). ma su questo problema hai ragione da vendere. anch’io divento feroce in certi casi (mi basta lo scarticchio di una caramellina e subito l’umore s’intraversa). .. ciao;-)

  12. ..per me vale lo stesso..quando guardo un film, ke sia a casa o al cinema,..esigo il silenzio perkè mi devo concentrare sul film..non hai idea di quante persone come “quella ragazza boccoluta in camicia bianca” ho incontrato in tutti i icnema in cui sono entrata..è incredibile!

  13. Ci sono concerti e film che richiedono il silenzio e concerti e film che richiedono partecipazione. Spero che lei, dottoressa, non faccia così anche a Scream oppure ad un concerto dei Rancid. Ci sarebbe da preoccuparsi. Mi ricorda un live di Joe Jackson (big world) dove il pubblico era pregato di fare il silenzio più assoluto fino alla fine di ogni brano, gran disco, ma poteva registrarlo in studio.

  14. Naturalmente quello del commento precedente sono sempre io, Zuck, dottoressa. Ho anche messo il suo interessante sito nei preferiti, quindi ci risentiremo…

  15. Zuck, stai sicuro che a vedere Scream e, tanto più, i Rancid non ci vado nemmeno se mi offrono il biglietto gratis. Però, vedi, se sei al cinema, uno dei protagonisti si è appena ammazzato e quella dietro di te ride, beh, allora, abbi pazienza, la tipa in questione va fustigata. Comunque, l’ultimo concerto che non fosse rigorosamente jazz (dunque seduti e zitti, grazie a Dio) è stato Vinicio Capossela – ahimè. Era in teatro, ma tutti cantavano, smanettavano e facevano i cori. Io ero a disagio. Ho capito che sarebbe stato l’ultimo di quel tipo. Poi, se mi capita di passare mentre c’è un concerto gratuito da qualche parte, ascolto. Ma in genere resisto qualche minuto e poi via. (Gaia)

  16. Purtroppo Charlie e Dizzy non ci sono più – e con loro quei tempi. Il silenzio durante un concerto resta dunque regola imprescindibile . Ci può essere la variante concerto jazz in locale invece che in teatro. Lì è permesso infiammarsi nei momenti più roventi dell’assolo, emettendo piccoli versi tipo “yeah, uh, eeh” per sottolineare il gradimento. Ma questo è tutto. (Gaia)

  17. Più inistricita di così, cara Gaia! Gli studenti comunque è giusto che paghino lo scotto. Insegnagli a tacere durante il film e a leggere i titoli dopo, senza alzarsi e impedire di farlo a chi gli sta dietro. Tu puoi condizionarne una ventina l’anno. Venti di noi ti ringrazieranno. Ma secondo qualcuno l’educazione passa tre volte più efficacemente se trasmessa attraverso il dolore o l’umiliazione. Una bella interrogazione sul Seicento italiano e Parini alora, o le famose “macchie” del Paradiso dantesco?
    Grazie in anticipo. Parole belle due: pettine, per conchiglia, e barbazzale, visiera di antichi elmi per cavalieri inesistenti…
    Max

  18. >”zitti al cinema” è probabilmente il primo blog che io abbia letto, per quel titolo e quel concetto, una delle mie grandi domande è “se avete voglia di parlare, perchè non state a casa invece di sedervi dietro a me al cinema?” ormai soffro in silenzio, si sta diffondendo una stirpe di disturbatori (geneticamente modificati?) che non reagiscono nemmeno ai richiami…

  19. Distinguerei chi disturba da chi commenta, cioè partecipa e fa partecipi gli altri, poi distinguerei da film a film, e poi credo ci sia da pensare ad una strana evoluzione per la quale se vuoi vederti un film in silenzio e solitudine hai tutte le possibilità, rispetto al passato, di goderti di una visione casalinga con cassetta, e invece al cinema ci potresti andare (anche) perchè non sei solo (con i pregi e difetti). (antonio)

  20. a riguardo, consiglierei un vecchio pezzo di un gruppo, lomas, che a suo tempo affrontò il medesimo argomento. Il pezzo si chiama “Chi era l’assassino?” .
    Da quel che ne so fu registrato di getto e un po’ male dopo un episodio che ha a che fare con quello di Gaia e di tanti altri. Mi sembrava attinente comunque.
    lascio il link. Se vi va.
    http://stage.vi taminic.it/main/ paolino_paperino _band/all_tracks /,3

  21. E’ vero, il suo SSSHHH nella mia classe (3C) non manca mai!!!
    E poi mi chiedo cos’ha quella gente al posto del cervello in testa!

    TANYA

  22. Carissima professoressa,i o per fortuna ho avuto un bello SHHH solo una volta nella mia breve vita e, nemmeno per colpa mia!Devo dire però che da quel giorno ho capito due cose: portare rispetto ovunque anche solo stando zitta mentre guardo un film e evitare di andare al cinema con persone fastidiose che potrebbero comprometterti il pomeriggio.Purt roppo non tutti miei coetanei lo capiscono subito questo (come lei ha potuto constatare nella 3C XD) ma tentar non nuoce.
    Giulia

  23. prof il suo blog è bellissimo…de vo dire poi che il suo SSSSSSSHHH (come ha detto Tanya) nella nostra classe non è mai assente!!!! Noemi

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