Primo giorno di scuola

Me n’ero quasi scordata, oh.
Arrivi e ti scrutano. Qualche sorriso buttato là. Il registro subito fra le braccia, le scale, le macchinette del caffè. Scrivi italiano e accanto metti la firma. Poi arrivano – e gli zaini. Ti guardano – e apparecchi ai denti. Le bambine sorridono di più – e dolci. I bambini ridono o ridacchiano – aperti. Alcuni sono seri: aspettano. Parli, cammini, ti sposti: fai capire che ci sei mettendoti davanti alla cattedra. Rispondi, zittisci – le mani che si alzano, le voci s’accavallano. Drin, la campanella, il cambio d’ora, la ricreazione, il corridoio bruttarello, gli incontri da lontano, prevenire le botte, vigilare sulle cartacce. Poi si rientra – quelli grandi che ormai ne sanno a pacchi della vita, eh. Infatti cantano Shpalman a squarciagola. E le ragazzine ti guardano le scarpe, i ragazzini non lo voglio sapere, comunque provano a vedere se c’è spazio per il caos – provano. Le colleghe sulla porta, Le colleghe in sala insegnanti che ti bloccano subito – le ore in più, i curricoli, la progettazione, la festa di fine anno. Golfini o giacchette. Qualche paio di pantaloni. Abbronzature o pallori. Le bidelle che ti scambiano i soldi e ti aprono gli armadietti “mi dica, prof, se ha bisogno
Già perché poi c’è quel fatto di “prof”. Soprattutto quello. E allora “Buongiorno, prof”, “Posso uscire, prof?”, “Prof, ora che facciamo, prof?”, “Lei è toscana, prof?”, “Prof, chi abbiamo adesso, lo sa, prof?”, “Ha un fazzoletto prof?”, “Come ha detto che si chiama, eh? Prof, prof, eh?”, “Ho finito, prof!”, “Un foglio a righe va bene, prof?”, “Prof, ho scordato il diario”, “Prof, io ho un quaderno piccolo”, “Che vuol dire codesto, prof?”, “Posso usare il bianchetto, prof?”, “Posso bere? Posso mangiare? Posso preparare la merenda sul banco? Posso andare in bagno? Posso dirgli una cosa? Posso aprire la porta? Prof, prof, prof, prof, prof”. Poi qualcuno dei piccoli si sbaglia e ti chiama “maestra”. Gli altri ridono.
Torni a casa con la testa ovattata – decisamente felice.

Primo giorno di scuolaultima modifica: 2003-09-15T15:55:00+02:00da capecchi
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10 pensieri su “Primo giorno di scuola

  1. Ho vissuto questo scorcio di vita dopo tre mesi la scorsa settimana, solo che sono dalla parte opposta alla sua e cinque o sei anni in più dei suoi alunni, ma le assicuro che è sempre uguale. :)Sara

  2. Sarina, non darmi del lei la prossima volta, mi raccomando. Qui non siamo a scuola. [madonna che impressione, il “lei” qui. com’è tutto diverso, da queste parti] (Gaia)

  3. complimenti prof, proprio un bel post… mi sono trovato come in una macchina del tempo, che ruggendo mi riportava indietro… decisamente un bel post…

  4. Ai miei tempi, e dalle mie parti, il vocativo era “prussuré” (femminile di “prussó”). Felice di saperti felice col tuo grembiulino nuovo, e in bocca al lupo per l’anno. (miic)

  5. io segnalo un “preeeessorè” , il prof si usava poco. Bel quadro, sei una santa, io ho i brividi al solo immaginare.

  6. è incredibile quanto il tuo lavoro sia diverso da quello della maggior parte delle persone che ti leggono. ci avevi mai pensato? per la maggior parte del tempo io oggi ho letto audizioni del terrorista morucci in commissione stragi. in un ritaglio ho scritto un fondo di bottiglia sulla riforma delle pensioni. in otto ore non una faccia, e tantomeno una faccia nuova. e i bambini, visto che esco in motorino alle dieci e torno dopo le otto, non li incontro nemmeno per strada. non sarei mai stata capace di fare il tuo lavoro, troppo infantile e complessata, però mi piace. (robba)

  7. oggi ho guardato “Essere e avere” e – anche se quelli del film erano pupetti minuscoli – ti ho alquanto pensato:)))*SB*

  8. Grazie a Sara, Ladro, Miic, Antonio, Robba ed SB (più Gomitolo che c’era anche se non qui) che si son fermati un attimo per l’ora d’italiano. Domani c’è grammatica. L’avete scritto sul diario? Portate il volume A e il quaderno ad anelli. (la vostra prof)

  9. Alle medie è traumatico il cambio di insegnanti ogni ora. Dopo un pò mi abituai, e pensai che nella mischia mi sarei confuso più facilmente. Deve essere stato allora che ho iniziato a fare sempre qualcosa per farmi notare. 🙂

  10. E’ vero, com’è diverso il tuo lavoro, così ritmato dalle stagioni che cambiano, gli anni che passano ragazzini che crescono. Io non lo saprei fare perchè manco di autorità, mi massacrerebbero subito, e io sarei una frustrata incazzosa. Prof si nasce, e io non lo nacqui…

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