Riflessioni oziose di donna che guida

– L’indice di bellezza della scarpa femminile esiste, si misura ed è oggettivo: una scarpa femminile, per esser definita bella, deve rendere impossibile la guida di qualsiasi autovettura. L’inguardabilità della calzatura è dunque direttamente proporzionale alla sua funzionalità di guida. [Esiste una – ma proprio una sola – eccezione: lo stivale in pelle nera stile motociclista, alto o a metà polpaccio, con carrarmatino in gomma, cerniera laterale e – accettata ma non indispensabile – presenza (se discreta) di fibbie]

– Perché se Morgan mi provoca di solito un’irritazione feroce, mi trovo invece ad adorare The baby contenuta nelle Canzoni dell’appartamento?

– La strada per andare verso Granarolo mi piaceva. La mattina vedevo il sole che sorgeva e c’erano delle striature rosse rosa arancioni celesti blu e la campagna intorno era liscia e piatta, continua, rassicurante, con l’aria ferma che trapassavi, l’odore buono dei campi e la neve, quando c’era, a lucidarti gli occhi. La strada per andare verso Anzola, invece, non mi piace: cemento e camion e lavori e odore d’interno-auto perché i finestrini sono chiusi, il sole che sorge da un’altra parte e non si vede.

Riflessioni oziose di donna che guidaultima modifica: 2003-09-17T16:00:32+02:00da capecchi
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6 pensieri su “Riflessioni oziose di donna che guida

  1. eggià: ma quanto è vera, ‘sta storia delle scarpe? non ero mai arrivata a una teorizzazione così netta:)*SB*

  2. Pazzesco, vero? Ne ho avuto la percezione improvvisa stamani, quando ho capito che stavo DAVVERO guidando in scarpe di ginnastica e gonnellina sfrangiata – con sabot nero a punta nella borsa, per cambiarmi una volta arrivata a destinazione. E’ proprio una legge matematica. (Gaia)

  3. Io ci provo a mettre i tacchi, ma soffro in maniera indicibile, il cervello mi si sposta nei piedi e per tutto il giorno la mai attenzione si ferma lì, la sera poi, le scaglio contro la scarpiera e le minaccio di morte se non si allargheranno, se non smetteranno di torturarmi. Che peccato, non sarò mai una femmina, ma sempre una ragazzina. Momi67

  4. No, no, tranquilla. Lo stiletto mica te lo puoi mettere sempre. Ma ci vuole, nel proprio guardaroba. Deve esserci anche se non lo indossi. Se non altro per contemplarlo amorosamente ogni tanto, lisciandone la punta, seguendo col dito la linea del tacco, calzandolo, osservando nello specchio il muscolo del polpaccio che si tende. Ah, son cose che cambiano una giornata. (Gaia)

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