Gira che ti rigira o “Certo come sapeva fare le feste lui…”

Traballante sono arrivata allo schermo nel mio sabato sera di lavoro. Le consegne della grammatica incalzano e io son sempre alla morfologia; all’inizio della morfologia – il nome, per la precisione (e proprio, comune, concreto, astratto, individuale, collettivo e via e via e via). Ma traballante, dicevo, di fronte allo schermo. Causa bottiglia di vino bianco presa ad agosto in … Continua a leggere

Una certa quale invernale bellezza

La domenica mattina ha, oggi, una certa quale invernale bellezza. La finestra inquadra un ritaglio di grigio e fusciate ghiacce di vento smuovono – ma poco – il verdegiallo dell’alberone. Il silenzio sarebbe completo e gonfio, se non fosse per la stufetta che ronza qui accanto. Il tè caldo c’è, ma è parziale e solo momentaneo risarcimento alla sveglia delle … Continua a leggere

Don Rodriguez o dell’interrogazione

“…insomma Lucia era innamorata di Renzo e si volevano sposare e però c’era una specie di…ehm…mafioso… si chiamavaaa…ehm…Don Rodriguez”. E uno. “…e poi Don Abbondio vide da lontano due figure…i bravi…erano vestiti…con una specie di rete, di cappello verde in testa…e spuntava un ciuffo…ehm…tipo Luca Sardella”. E due. Vabbe’, colpa mia: mai interrogare sui Promessi sposi.

(dis)equilibri

Comunque, per tornarci su: una volta, parecchio tempo fa, a cena con le mie irrinunciabili tre amiche, rovesciai addosso alla quieta e distratta Simona una sequela di urla esagitate: “Perché tu te ne stai lì sempre tranquilla e equilibrata e quel tuo equilibrio mi spieghi come fai ad averlo non ti smuovi non t’incazzi non sbandi ma com’è possibile come … Continua a leggere

Spigolature / 7. Le budella di Palahniuk – ripresa

Avvertenza numero 1 Occhio, perché si parla per esteso di racconto inedito del signor Palahniuk. Chi dunque aspettasse di leggerselo pubblicato e non volesse sciuparsi la sorpresa, non si addentri nel seguente scritto, dove si spiattella nient’altro che un riassunto bello e buono di Guts. Ma chi fosse incuriosito dal motivo degli svenimenti (veri o presunti) verificatisi agli incontri con … Continua a leggere

Que coisa mais linda

Oggi mi sono svegliata con due uomini in mente. Due uomini e una ragazza, per la precisione. E non si trattava di risvegliarsi inquieta dopo sogni dalla geometria erotica quadrangolare. No, è che mi sentivo nelle orecchie e nella pelle quella canzone che fa: “Olha que coisa mais linda, mais cheia de graça É ela menina que vem que passa … Continua a leggere

L’equilibrio

Allora, leggendo Lizaveta m’accorgo che mi ha inserito fra i suoi link. Ma il punto non è questo. Il punto è che mi ha assegnato, come agli altri del suo elenco, un epiteto caratterizzante. E questo epiteto è: l’equilibrio. Che strano, che bello, che brutto, che buffo. Non so. Mi ha fatto un effetto difficile da spiegare. Io e l’equilibrio. … Continua a leggere

Preoccupanti segnali

E poi c’è un’altra cosa, oggi, che aggiunge alla noia preoccupazione. Il fatto che da qualche tempo trovi simpatico Leonardo. Perché? Che mi succede? E guardate che non parlo con ironia. Un’infida, impercettibile e lenta sensazione di simpatia mi ha subdolamente invaso giorno dopo giorno. Sarà aver scoperto che suonava la chitarra in chiesa? Mah, chissà. Leonardo, se mi senti, … Continua a leggere

Parole contro musica: zero a uno

Avevo iniziato scrivendo cosa penso della solita tiritera sui blog. Poi però in corso d’opera mi è calata giù una noia pesa come un piombo. Ancora una volta, sul bla bla bla ha vinto la musica: Enrico Pieranunzi & Horns suonano il loro Evans remembered in un modo che avevo scordato – pazza. Al clarinetto c’è un Gabriele Mirabassi, di … Continua a leggere