Il mio corpo mi ha lasciato

Il mio corpo mi ha lasciato alle quattro e venti ed è tornato alle sette e mezzo. Mi ha lasciata sul letto al buio sotto la coperta rossa, con le lucine basse che scaldavano di là. Dev’essersene uscito a fare un giro, credo, in qualche strada del centro. Magari è stato per negozi o a prendersi un caffè; accidenti a lui c’è pure il caso che si sia concesso una panoramica musicale da Nannucci. E mi preoccupo, perché lo sento scalpitare, ancora. Dà segni di scontento e sfibrato malessere: dunque chi sono, io, per trattenerlo qui, con me, senza dargli via libera?

Il mio corpo mi ha lasciatoultima modifica: 2003-11-17T21:40:00+01:00da capecchi
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2 pensieri su “Il mio corpo mi ha lasciato

  1. mia madre quando m’aveva reso la mania di studiare giorno e notte ad un certo punto mi chiudeva fuori casa. quando andavo a scuola sosteneva la simpatica tesi che un giorno al mese bisognava darsi malati, anche per finta. (robba)

  2. robba, questa cosa della tua mamma mi pare geniale. sono due mattine che una malattia immaginaria in incubazione mi tiene sotto le lenzuola fino a 10 minuti dopo l’ultimo mento utile. potrei finalmente decidere di conclamarla. [sere]

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