Ieri ero a Firenze. La rapinosità della stazione nei pomeriggi d’inizio d’anno ha sempre una certa suggestione. Inevitabile, vigliacca, improvvisa. Come un lampo d’occhi che ti fulmina in bilico tra un marciapiede e l’altro – o sull’orlo di un treno che sta per chiudere le porte, quando il ciao è detto a mezza voce per pudore, con certezza di mentire, di fronte allo sfilare logico delle valigie e allo strappo previsto di ogni minimo residuo d’incontro.
Firenze, a inizio d’annoultima modifica: 2004-01-09T15:45:00+01:00da
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mamma mia quanto è triste la stazione di firenze. non me lo ricordare.
Un lampo d’occhi. Anch’io vedo le stazioni così. (Gaia M.)
Le stazioni ferroviarie iniziano a somigliare troppo agli aeroporti di cui i ciao a mezza voce sono tipicità. [FranCiskje]
E poi c’è chi rimane lì, impietrito sul marciapiede. Chi sa solo immaginare il viaggio. Chi sa misurare le distanze solamente con il metro del tempo. parolaio75
In ritardo, bentornata.
Ultimi abbracci, ultimi sguardi, frasi non dette.. il tempo sembra passare più in fretta.. ed è l’inizio di un nuovo viaggio.
claire
Mi piace, il tuo blog. E’ come tuffarsi e non sai mai come sarà l’acqua o cosa troverai nel mare, sai solo che ti piacerà. Baci.
firenze e la sua stazione hanno una tristezza specifica. sono così tutti i posti piccoli e con troppi turisti. per un periodo, breve, che ho lavorato lì non ho mai incrociato due volte la stessa faccia. e se non erano turisti erano immigrati o universitari. primi secondi e terzi nella hit parade della malinconia. (sempre robba)
ciao e scusa per l’intrusione. un commento veloce per rassicurarti che i tuoi post del 2003 non sono andati perduti. stiamo lavorando sulla piattaforma blog e da domani l’archivio dei post sarà nuovamente accessibile tramite il calendario del tuo blog. grazie per la segnalazione, la redazione di Virgilio Blog.
Grazie Redazione. Ero in stato confusionale per l’inagibilità del mio archivio. Davvero. (Gaia)