Dream of life

Ho ritrovato un vecchio disco di Patti Smith. L’ho messo. La casa è buia e quasi calda. Restano le luci lungo le scale e quelle negli angoli. Di là dal vetro scendono piccoli pugnali gelidi e fa paura uscire, pensare dove potranno conficcarsi se. Il fiato compare su un ritaglio trasparente, lo appanna, sparisce. E’ bello vedere le finestre accese di fronte, il fumo che rampolla dai tetti, le macchine che girano proprio qui sotto, bagnate. Una città è una città è una città è una città e la gente ci vive, anche se talvolta lo dimentichi. Tra poco chiudo tutto ed esco, affronto i bianchi pugnali e ritrovo il calore buono della pasticceria qua in fondo. Serve un vassoietto di paste, stasera. Andrea ci aspetta poche porta di là da questa. Credo che metterò scarpe completamente inadatte per camminare; ma non cattive. Sceglierò una punta rotonda, stavolta; un tacco alto ma solido. E sarò bella. Perché così voglio essere.
Scendo e spengo lo stereo. Capisco perché Patti Smith non l’ascolto mai: mi spaventa.

Dream of lifeultima modifica: 2004-02-26T18:35:00+01:00da capecchi
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3 pensieri su “Dream of life

  1. andrea. u nrea. e rea. aridaje a. a notadiredattore ea. an direttorerespon sabile quella. troppi andrea – ciao – al

  2. Ho atteso, invano, le paste. Quella porta poco più in là è un po’ più in là della mia. Mi lìmito a una buonanotte come facevo una volta. Andrea

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