Attesa

Fiocca, guarda come fiocca. Scendono, girano, atterrano e stop. Fiocca e rifiocca e ti piace guardare pensare cercare – là in mezzo – se in mezzo c’è quello che cerchi. T’allunghi sul vetro, sul bianco, sul fuori e là fuori ti piace. T’alzi e t’affacci e scendono e fioccano e portano il fresco – che serve che serve che devi. E’ bello là fuori quando sei dentro ma anche là sotto se schioccola il ghiaccio fra i tuoi stivali – neri. Tutto assume il suo senso o invece, piuttosto, lo perde – disperso sfrangiato frusciato in brine gelate. Fiocca e rifiocca e i pensieri volteggiano, insieme, e cadono giù; si sciolgono. Ne cadono altri, si sciolgono. Ne cadono altri, si sciolgono. L’attesa si compone, morbida, in un compatto rettangolo bianco – più sopportabile e poco crudele.

Attesaultima modifica: 2004-02-28T10:04:05+01:00da capecchi
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3 pensieri su “Attesa

  1. ma te non sei solo la regina africana, te sei la regina del salotto che io vorrei avere, e di legno, e di musica e di versi ma se no anche d’altro, da dovunque capitino gli ospiti, forza forza forza.

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