Jam di paese

Juanita ha scritto della piccole ridicole jam di paese, cui è capitato di assistere anche a me, cresciuta più o meno nello stesso borghetto a contatto coi musicisti che volevano fare i Musicisti e a volte ci riuscivano ma quasi sempre invece no. Di Osannate Giovani Promesse Del Jazz Italiano ne ho viste. Poi, certo, ha ragione lei, quando sale … Continua a leggere

Stare bene – serena

Voglio spengere tutto, quassù. Riaccendere domenica, forse. O magari lunedì. O chissà. Fare cose come chiudermi in casa a guardare uno dopo l’altro tutti i film di Woody Allen. Stare sotto la coperta con le pecore. Dormire. Non ascoltare nulla se non Count o Duke. Accorgermi che in due film su due attacca “The way you look tonight” – ma … Continua a leggere

Come mi vuoi

Sono giorni di scambi di persona. Capita che ti giri di lato e ti vedi camminare sul marciapiede opposto, con una luce negli occhi che non riconosci – o che riconosci troppo.

Sugli scrupoli della fantasia

“Perché la vita, per tutte le sue sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l’inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima verosimiglianza, a cui l’arte crede suo dovere obbedire. Le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere.” (Luigi Pirandello, Avvertenza sugli scrupoli della fantasia, in Il fu Mattia … Continua a leggere

Le fisarmoniche

Le fisarmoniche procurano sempre quell’attorcigliarsi delle budella che ti coglie impreparata, magari mentre cammini sotto a un portico. E non importa che si suoni bene come i due ragazzi silenziosi e vagamente tristi di piazza Maggiore. Perché a suonare può essere anche un vecchio sdentato e sudicio seduto quasi in fondo a via Oberdan, prima della laccatissima rosticceria d’angolo. Quando … Continua a leggere

Una, tre, cinque persone

Oggi Robba scrive alcune cose. Le sento anch’io; magari con sfumature diverse, con punti di vista appena appena spostati, eppure capisco. La fatica del confrontarsi. La non necessaria mescolanza al prossimo. La sciocca ma incontestabile certezza degli oggetti. Soprattutto l’avere intorno solo una, tre, cinque persone (e non insieme, ma una alla volta). Con cui non ci si stanca e … Continua a leggere

Pubblicato in io

Una bolla opalescente

Mi sono svegliata e mi tagliavano in due delle malinconie lunghe e vigliacche. Sarà che stasera è prevista Pistoia – e Pistoia mi manca sempre; molto. O forse sarà che per calpestare le strade di Pistoia devo lasciare Bologna per una notte – e una notte, adesso, mi sembra inaudita, se trascorsa lontano da qui. Infatti il qui è ormai … Continua a leggere