“Stupida!”

C’è sempre stata questa figura che mi straziava. Ogni volta che ne leggevo, sempre, staccavo gli occhi dalla pagina con un grumo doloroso in gola. In questi giorni ci ho ripensato, alla moglie dell’Uomo dal fiore in bocca, tutta vestita di nero, acquattata dietro qualche muro, pazza, disperata, sola.

L’UOMO DAL FIORE – Ecco…vede là? Dico là, a quel cantone…vede quell’ombra di donna? – Ecco, s’è nascosta!
L’AVVENTORE – Come? Chi…era?…
L’UOMO DAL FIORE – Non l’ha vista? S’è nascosta.
L’AVVENTORE – Una donna?
L’UOMO DAL FIORE – Mia moglie, già.
L’AVVENTORE – Ah! La sua signora?
L’UOMO DAL FIORE – (dopo una pausa) Mi sorveglia da lontano. E mi verrebbe, creda, d’andarla a prendere a calci. Ma sarebbe inutile. E’ come una di quelle cagne sperdute, ostinate, che più lei la prende a calci, e più le si attaccano alle calcagna.

Lei infatti lo segue, lo spia, non mangia e non dorme, è sciupata, già vecchia, uno “strofinaccio” imbiancato nei capelli, a soli trentaquattro anni. Lui a volte le salta addosso e le grida in faccia, rabbioso: “Stupida!”. Stupida, stupida, stupida, le urla, e lei niente, si prende quel che deve e tace e sgrana degli occhi che pare di vederli lì, nel buio dietro qualche angolo, luccicanti di disperazione, enormi. Lei che si sfregia le labbra con uno spillo, piglia la testa di lui fra le mani, lo vuole baciare, morire della stessa morte. E stupida, stupida, stupida, questo si sente dire, scrollata per le spalle, offesa, fuggita e additata ai basiti avventori di bar.
Lei non sa che lui s’ammazzerebbe volentieri, se non fosse per quelle albicocche, che “si spaccano a metà; si premono con due dita, per lungo…come due labbra succhiose…”. Non lo sa che lui vuole solo guardare i commessi che incartano i pacchetti nei negozi. Guardare la vita attraverso un vetro, anche per ore, ma guardarla, aderire ad essa; e poi morire.
No, lei non lo sa, e allora scantona nei vicoli, gli va dietro, raminga, folle, tragica, rovistando nei resti di una quotidianità sbriciolata. Sotto il cappellino di piume cascanti lei è stupida, appunto, e se lo lascia gridare in faccia da lui, che impietoso, piagato e consapevole si volta e cambia strada, per non incontrarla.

“Stupida!”ultima modifica: 2004-03-11T23:15:00+01:00da capecchi
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5 pensieri su ““Stupida!”

  1. io piangevo quando leggevo di lui che spiava le commesse e le loro piccole dita che intrecciavano con arte i fiocchetti dei pacchi.
    E ancora mi commuovo quando vedo qualcuno impacchettare con cura qualcosa. E ripenso a com’ero piccolo quando leggevo questo racconto e a quanto mi abbia fatto male e bene

  2. amo il tuo modo di dire, di essere onesta, di trovare parole senza sfumature. Amo quella lama, fredda o calda, che mi si pianta in petto leggendoti. Amo il tuo modo di vedere il mondo che un pò assomiglia al mio ma è descritto in maniera così limpida. Ecco: un cristallo di parole. Grazie

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