Una minuscola ape gialla

titolo foto Ieri poi ho trovato i biglietti. Così Norah Jones l’ho vista dal vivo, in un Paladozza che era una bolla di calore spesso. E’ arrivata dopo giornate abbastanza strane, febbricitanti e afone, piene di occhi rossi e grossi, lucidi di raffreddore e di dormite male sbozzolate; dopo le impronte digitali all’ambasciata americana e un insensato alternarsi di temperature opposte che facevano stringersi nei giacchetti o da essi sgusciare via. Nel mezzo di questo maggio che s’ostina a rincorrere marzo, come se il tempo che passa fosse una pretesa ridicola.
Lei era e ha cantato proprio come m’aspettavo: nessuna esplosiva emozione ma tanti dolci e piccoli momenti di bambagia che s’aprivano l’uno dentro l’altro. La sua voce al borotalco è scivolata per appena un’ora e venti facendo ancora una volta dondolare spalle e riccioli – i miei. La sua voce dal vivo è ancora più come guardare controsole una seta grezza. Lei era una minuscola ape gialla e non pericolosa, che si muoveva su tacchi neri e sotto sette lampadari rossi. Aveva braccia morbide e la maglietta che indossava non le scopriva la pancia; anzi a un tratto lei l’ha sistemata meglio, tirandosela più giù – proteggersi, un gesto che conosco nelle mie mani e nei miei abiti. Poi il minimo irrinunciabile attimo di lei sola al piano che cantava I don’t miss you at all: dietro c’era uno sfondo di cielo stellato notturno e tutti i musicisti tacevano.

Una minuscola ape giallaultima modifica: 2004-05-12T23:20:00+02:00da capecchi
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6 pensieri su “Una minuscola ape gialla

  1. Autentico silenzio, verissimo. Anche lo scorso anno c’erano tanti musicisti a sentirla, e il silenzio era grosso ma leggero.

  2. condivido la stima per le donne dalle pance coperte (tra l’altro oggi come oggi è una dura lotta trovare centimetri di stoffa per). robba

  3. ciao, ho leggiucchiato qua e là, il tuo blog è fantastico. vorrei mettermi in contatto con te, se non sei contraria. ti lascio la mia mail, se vuoi mandami due righe. ecco tutto
    tequila

  4. Come guardare controsole una seta grezza. Bellissima questa frase. Ed è bello anche quando i musicisti sanno tacere. Lo faceva anche Davis, quando toccava a Coltrane. Ciao..

  5. Non so perche’ ma mi e’ tornata in mente una ragazza che ho conosciuto tanto tempo fa, una bionda e magra ragazza milanese che aveva un solo polmone a 20 anni e suonava per la strada Jony Mitchel. lei cantava e cercava ogni volta di celare questa sua mancanza di fiato, cantando con un fil di voce queste meravigliose ballad, girandosi ogni tanto per mascondere un colpettino di tosse

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