Gli alberi lungo la strada

I nomi. Vorrei conoscere i nomi di tutti gli alberi che incontro quando viaggio da qui a Bazzano. Li vedo dal finestrino ogni giorno e ogni giorno mi colpisce un colore o una forma. Vorrei passare e poterli segnarli per nome, enumerarli uno a uno come si fa con le insegne dei negozi – quando si leggono e non serve, ad alta voce e meccanicamente, annoiando per certo chi ti è a fianco e trova la cosa sciocca. (Mentre invece la bellissima inutilità di dare forma vocale al circostante). Però io ne ignoro i nomi. Riconosco solo i loro multiformi profili, le linee snelle o rotonde, le chiome maestose o i tronchi stretti. Riempiono gli occhi le più incredibili sfumature del verde, del giallo, del marrone, mischiate insieme, una sull’altra, confuse ma in modo da suggerire non il caos, piuttosto una serena quieta armonia del frastagliato. Ne seguo la mattina presto la fermezza; a volte stagliati con contorni decisi contro il cielo turchese oppure striati sotto una nebbia umida e spiacevole, ma bella. Mi piacciono tutti in fila quando ritorno, il rossetto sbiadito dell’una e mezzo riflesso nello specchietto, la strada giù dritta e loro sempre lì, quieti, immobili di luce e lucida vecchiezza, alcuni alti, altri più alti, altri più alti ancora. Vicini che quasi li tocchi ma anche lontani, impenetrabili e vagamente irreali nelle loro foglie fitte, mute. Sono nubi di quaggiù, ma più sicure, piene, accessibili. Io insomma li guardo, me ne avvolgo e ne ignoro i nomi. E la cosa mi inquieta. Perché m’appare infatti, d’un tratto e chiaramente, come una terribile forma di oltraggio a disturbate divinità, scese giù apposta per me. I nomi. Conoscerli; e regalarglieli, in voto, quando passo.

Gli alberi lungo la stradaultima modifica: 2004-11-19T17:50:00+01:00da capecchi
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7 pensieri su “Gli alberi lungo la strada

  1. anch’io non riconosco che pochi alberi, dalle foglie e non dalle forme salvo l’ovvio cipresso, l’umanità riesce a immedesimarsi fino a una specie animale, ma l’albero, che per tutta la vita salvo trapianti conosce una sola zolla, una sola vista, una sola alba e un solo tramonto, dà un senso di maestà difficilmente uguagliabile da un uomo o da una donna. I nomi sono belli, andrebbero conosciuti, per noi… saluti

  2. hai mai pensato che se dai il nome alle cose queste finiscono poi per non aver più la stessa importanza o tu, inspiegabilment e, finisci per qualche arcano motivo a non dargliene più di importanza?

  3. Credo non interessi loro che li chiami per nome, ma amano essere guardati con occhi pieni di curiosità. Se ti fermassi un giorno, ti regalerebbero le loro storie, quelle raccolte in centinaia di anni. Poggia la mano sul loro tronco, li sentirai sospirare, sono amici, forse questo è il loro nome. Buona serata

  4. io so dare i nomi degli alberi. soprattutto ai fiori, ma anche agli alberi. è come saper leggere, dopo aver imparato non puoi più vedere la scritta BAR e non pronunciarla, almeno nel tuo intimo. è una cosa che ha le sue conseguenze, come puoi facilmente immaginare. an.mi.

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