Ieri, almeno un lungo tango


Dopo quattro ore di sonno, risollevare una mattina da incubo sembra impossibile, lo so. Eppure. Intanto, per quanto piacerebbe sedare la Nina con qualche potentissimo sonnifero, piace di più vederla vestita in salopette di jeans a pantaloni corti. Una specie di furetto che zampetta per casa. Poi una telefonata alle ore 7.48 ti catapulta alla feria di Cordoba: Nico chiama sempre, di mattina presto prima di andare a letto, quando è ubriaco. E con il suo italiano spagnolo, la voce impastata d’insonnia e alcool, ti racconta di notti trascorse di strada in strada, in mezzo a gente che non conosce, nel caldo afoso di maggio nonostante la pioggia, con un cappellino in testa che non hai capito bene che cappellino sia ma hai capito che sta lì da ieri sera. Infine El cacerolazo. Javier Girotto e Luciano Biondini che spingono e soffiano con sassofoni e accordion. Allora tutto si confonde. La Spagna e l’Argentina diventano un tutt’uno e ti pare anche a te di non essere mai andata a letto e d’aver ballato un lungo appassionato tango per tutta la durata della notte.  

 

Ieri, almeno un lungo tangoultima modifica: 2007-05-23T21:07:48+02:00da capecchi
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