Quattro quarti


La piccolina canadiense è appena andata via e gli esami sono finiti. Ieri non c’è stato nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che l’adesso mi si presenta già qui, casa vuota e Stefania in posta. Un brutto cielo ad assecondare la partenza. La Nina, a pensarci, è stata molto dolce e molto buffa per tutto il tempo, con quel suo abbarbicarmisi addosso e decomporre senza fine orsetti di legno. La notte ci ha trovati fuori, sul terrazzo ventoso a vista Bologna, rhum e coca oppure gin e altro rimediati non so come e poi bevuti dentro grossi e solidi bicchieri da whisky, tutto un piacere tattile e lucente, sotto le luci delle ventitrè. Volevo mettere su Chet poi non mi è sembrato giusto. Avevo preparato Ella ma è rimasta lì. Non so bene cosa abbiamo ascoltato ma di certo un quattro quarti, perché era tempo di stabilità. Quando poi ha chiamato la Simona , ed era sempre notte, ci siamo divertite con le lacrime agli occhi, ciascuna in un angolo diverso di mondo e di vita, snocciolando risate per quella faccenda dei capelli da lavare entro le sette e trenta e il mio “non so se sono ancora in grado”.
Appunto adesso sono qui. E penso che voglio anch’io una tavoletta di legno con le immagini da smontare e rimontare: non orsetti ma vita – la mia – da spezzettare e rimettere insieme ogni volta che voglio.

Quattro quartiultima modifica: 2007-06-22T10:05:00+02:00da capecchi
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2 pensieri su “Quattro quarti

  1. Sta parlando della Giulia?? Mamma mia poveretta, era agitatissima. Ho passato tutto giovadì, mattina e pomeriggio, ad ascoltarla. Ormai so anche io suo programma d’esame. Però mi ha fatto piacere aiutarla. Si si.

    Baci baci

  2. No, non parlavo della Giulia. Però hai fatto bene ad aiutarla, cara Tanya. Tu sei sempre gentile e disponibile. Brava.

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