Senza fretta


Un vento africano soffiava ieri sera mentre aspettavo davanti al Mambo. Le macchine correvano veloci sulla strada, in giro non c’era poi tanta gente e la mia gonna rosa appariva incongruente dentro a tutta quell’africa metropolitana.
Insomma sì, alla fine sono uscita, giusto con quelle tre colleghe con cui è possibile vedersi anche fuori scuola. Eravamo allegre, diverse per età, altezze, caratteri e profili. Vite, anche, penso.
Il vento non è cessato per tutto il tempo, continuando a sollevare intorno a noi nubi di terra mentre si bevevano cuba libre appoggiate a tavolini di plastica bianchi. Sullo sfondo coppie molto differenti fra loro facevano qualche passo di danza, provavano a muoversi come fosse Brasile o Cuba – appunto. Seppure non ci riuscissero bene, il sipario di musica e movimento era bello e straordinariamente adatto alla serata. C’era anche una fila di lucine che dondolavano appese agli alberi e nelle spire ventose della notte. Non so com’è che ultimamente tutte le notti, quelle reali e quelle immaginate, mi sembrano color arancio. Comunque anche quella di ieri lo era, screziata in toni agrumati e tutto sommato semplice.
Sono poi tornata a casa verso mezzanotte, in testa ancora tutte quelle musiche di Fonseca e concerti da vedere e serate da passare senza fretta, com’è giusto che sia.

Senza frettaultima modifica: 2007-06-26T16:59:46+02:00da capecchi
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