Un frammento di tempo


Questo gelato che mordo adesso mi ricorda, non so perché, l’America. Questa scorza di cioccolato fondente e nerissimo, in particolare, sollecita l’evocazione. Sarà che a me un po’ tutto ricorda l’America. Mah, non so. Comunque in un frammento di tempo e cioccolato sono bell’e andata e tornata. Inoltre ieri c’era nell’aria un incredibile odore di campi middleburiani concimati e non si capisce davvero come sia possibile, considerando che il mio terrazzo si trova nel mezzo della città con macchine treni clacson e binari.
Insomma ho pensato all’America e alla solita Middlebury, nel frattempo ho finito il gelato e ho subito scritto a Jumpin’ Joe, per sapere come sta andando, che succede laggiù e chi è che si permette di occupare la mia stanzetta del secondo piano. Poi non c’entrava nulla ma ho anche chiamato la sfortunata madrina della Nina. A fine telefonata mi veniva da piangere ma non ho pianto, perché ho subito ed egoisticamente pensato a me, alla mia, di vite, a quanto tutte le turbe in cui capita di perdersi siano relative e sciocche. Poi la Nina si è svegliata e io me la sono strusciata a lungo, guancia contro guancia, ancora calda di sonno, profumata anche se sporca come un maialino.
La giornata era del resto iniziata bene, con la sedia di legno, Fonseca e il sole. Più un libro snello che parla di mal di pietre e amori giusti fra femmine femmine che scrivono su quaderni dal bordo rosso e uomini di una magrezza struggente – sì, proprio così c’è scritto: “magrezza struggente”. Comunque poi il libro l’ho chiuso, Fonseca l’ho spento e non sono uscita più.  
A stasera, per i saluti.

Un frammento di tempoultima modifica: 2007-07-06T15:35:00+02:00da capecchi
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