Le stanze di Gaia

Un mondo già visto


Facce facce facce. Odori, anche molesti. Nuche. Strette di mano e sorrisi; falsi, alcuni, secondo me. Abbronzature decise di chi non ha avuto un beneamato nulla da fare tutta l’estate o braccini sbiaditi di mamme stressate. Riccioli che non ricordavo. Alcune voci nuove. Qualche ridicolo signore dal capello fluente e la voce insopportabilmente bassa; con quell’accento smaccato e volgare, becero. Qualche parola vera e sguardo d’intesa al di sopra delle sedie e dei capelli. Persino un rimprovero, per me che non parlo mai quando non devo e invece m’hanno richiamato all’ordine – pensa gli errori che si fanno a volte senza saperlo. Poi gli abbracci desiderati, i progetti, gli interrogativi, le perplessità, la noia; molta noia. Alcuni occhi vacui, perduti; altri impauriti; certi polemici, come sempre. Era solo il primo Collegio dei docenti dell’anno e c’era tutto un mondo già visto, dentro.
Comunque bentornati. Ché state rientrando più o meno tutti alla spicciolata e tra poco v’incastrerete di nuovo nelle maglie insopportabili del quotidiano. Buon rientro, buon atterraggio se siete scesi giù da un aereo oppure semplicemente buon inizio settimana, mese, vita da vivere come la vivevate prima.

Un mondo già vistoultima modifica: 2007-09-03T22:53:38+02:00da
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