L’aria di settembre


Un vassoio di pizzette nella mano sinistra, l’oggettino nella mano destra e si cammina in strade note, il sole intorno, una felicità concreta e piccola, fatta di un pacco trovato nella posta: i disegni del libro di grammatica che sono proprio come li volevi, come li immaginavi. Ossia ragazzetti svelti e buffi, vestiti come si vestono i ragazzetti e pure un Joe del Ghana che suona il sassofono e ha i capelli un po’ rasta. Attacca Ella, poi Frank, poi tutte musiche belle, gioiose; e tutto accade per caso. Ti compri una collana lunga con un pendente a cuore di vetro trasparente. Un gioiello sciocco, da dieci euro: felicità piccole, l’ho detto, sì. Poi sei contenta di tornare a casa. Si festeggia un compleanno mangiando in piedi un dolce cucinato al mattino presto, di quelli nelle buste, che tu butti in un recipiente, inforni e via: pronti. Che poi tutti a chiedere ma che dolce è, ma che buono, l’hai fatto te. Stai quasi per arrivare a casa, poi, quando t’investe un divano. Già, proprio un divano, enorme e rosso, ai piedi della Montagnola. Ti fa ridere e prosegui. L’oggettino ancora in modalità casuale. Mentre attraversi e stai per entrare nel portone, comincia una canzone cui non hai mai prestato granché attenzione ma che adesso pulsa e cresce e ti sembra tutte queste cose insieme: un inizio, l’aria di settembre, mille novità, disegnini colorati, la scuola domani, visi mai visti e qualche ricordo che vorresti appallottolare ma perché, lasciamolo stare lì dov’è e andiamo avanti. Leggerissimi nell’aria trasparente di fine mattina.

 


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(Helen Stellar, io (This time around), da Elizabethtown soundtrack. Canzone per gli inizi)

L’aria di settembreultima modifica: 2007-09-12T19:00:00+02:00da capecchi
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8 pensieri su “L’aria di settembre

  1. Consapevole che coi numeri (10) della mia scuola non farai mai i soldi, attendo con ansia di visionare Joe del Ghana… Magari ‘staltranno si cambia la grammatica… (quella in uso c’ha i ragazzetti stronzetti italiani di buona famiglia e non suonano un piffero).
    Buon primo giorno!
    🙂
    Clio

  2. C’è pure il ragazzetto biondo vestito alla moda ma lazzarone, la bimba con gli occhiali e i pennelli, il cane che sbava, la mamma pasticcera cicciotta e altri personaggi che io amo. Uno deve trovare delle compensazioni, quando lavora a dei barbosi esercizi di grammatica. Spero di farcela per quest’anno ma non ne sono sicura. Il lavoro è immane. Ma sarei felice che i tuoi dieci leggessero di Joe, Laura, Biagio e Ugo (il cane).

  3. Cara professoressa Capecchi,

    Ma nel mio libro non ci sono i disegni (vabbé, ormai son grande…)! Ho finalmente superato il primo giorno di scuola superiore (IB del Righi). E il primo libro che porto domani è la “maravigliosa” grammatica dell’abile (e adorata) professoressa Capecchi.

    La ricordo sempre con grande affetto e riconoscenza,
    Leonardo

    P.S.: Me la fa la dedica? La prego!

  4. Leo! Ma grrrrrrrrrrrrande! Che bello che tu ti sia fermato qui. Mi dispiace manchino i disegnini in Regole e scrittura. Vedessi come sono bellini in quella delle medie che uscirà tra un po’. Comunque: certo che ti faccio la dedica, ovvio. Quando passi a trovarmi? [Aspetto notizie più dettagliate in posta elettronica. Anelo a sapere di più. Intanto, abbracci come se piovesse]

  5. I disegni li vedrò domani grazie al nostro efficientissimo servizio di corrieri, per adesso apprezzo parecchio la colonna sonora di “Elizabethtown”.

  6. Prof sa una cosa può sembrare strano ma io vorrei tornare in 3 media! Lo so che mi avete detto lei e la Ceretti sangue freddo e sorridi sempre, ma non è facile sorridere sempre…
    Baci

  7. Non c’è altro che sa fare bene al cuore come le piccole cose – le collane lunghe, poi, uh, le chiami piccole cose!? 😉

  8. Tanya, coraggio. Dopo i primi giorni tutto scorrerà che è un piacere. Eppure sono proprio i primi giorni ad essere i più belli.
    Francy: hai ragione anche te. Le collane lunghe son cose importnati.

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