Via


La valigia enorme gialla non si apre più. La valigia viola piccola neppure. Dovrò rimediare per casa altre borse; e non sarà facile. Ma si partirà lo stesso.
Oggi è il 12 ottobre e l’Umbria è là, pronta. C’è questo sole che fa bene, c’è camminare con l’oggettino e la stessa musica almeno da ieri, ci sono parecchi sorrisi di bambini e strette di mano da ricordare. Dei post-it gialli a forma di cuore appiccicati dentro l’agenda di scuola e sentire per la seconda volta un alunno appena interrogato dirti: “M’è piaciuta, l’interrogazione”.
Parto per due giorni e mezzo e sembrano moltissimi. Un po’ perché c’è di mezzo lei che si sposa, un po’ perché si sposa in un posto che amo, un po’ perché è prendere e partire, così, fuori stagione e fuori tutto, lasciando qui i soliti tempi stretti e i fucili puntati. Sì, più che altro è quello. Lasciare tutto qui.
Andarsene.
Via.

Viaultima modifica: 2007-10-12T14:15:00+02:00da capecchi
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7 pensieri su “Via

  1. E’ curioso…
    C’è chi desidera lasciare e chi desidera restare.

    Spero proprio di restare qui questo fine settimana.
    E che tutto quello che ho, veramente, sia al mio fianco.
    A ricordarmi che esiste.
    Che esiste perchè io sono qui.
    Con lui.

  2. tR: gufata allora è sinonimo di spurchia? Poi il mal di testa non l’ho avuto. Ma un po’ di mal di gola sì.
    igv: uuuh, davvero, anche quello è un bisogno che ho spesso. Confermare che esiste davvero tutto ciò che ho. Però a volte devo allontanarmi da questi maledetti impegni grammaticali per ricordarmene. perchè se rimango qui, son sempre davanti a questo schermo.
    Stefi: valigia gialla a posto, tranquilla.

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