Le stanze di Gaia

Nel blu


Io amo le mattine in cui i ragazzi fanno il tema. E stamani tema. Tre ore. Un sacco di tempo per pensare, scrivere, guardar fuori.
L’atmosfera è perfetta, sospesa. Silenzio, frr frr frr la penna sul foglio, i vetri appannati, rumore di matite negli astucci e fogli che si sfogliano. Rumore di gomme che cancellano. Tutto dà la misura esatta del tempo che scorre, che c’è. Ogni tanto qualcuno sospira. Oppure casca un tappo per terra. Qualche domanda taglia in due la stanza: “Come si scrive nonnulla?” “Nonnulla”.
Di là dalla finestra è tutto grigio, perlato, umido, freddo. Ma dentro c’è morbido; e caldo. Toni soffusi. E frr frr frr la penna sul foglio. Una pausa di rarefazione in mezzo al chiasso e alla frenesia.
Così rimani lì a scrivere sul registro, ad annotare compiti e osservare date, mentre il silenzio si fa sicurezza, mentre i pensieri che si pensano potresti prenderli e spiccarli da sopra le teste di tutti; come un frutto, come una pesca.
E poi succede che il silenzio si riempie lento di Miles Davis. Non c’è ma c’è. E’ come se fosse lì, tutto quanto intorno, che piano piano allaga la classe e le pareti e i banchi e le sedie e i fogli a protocollo di tutti quanti, increduli e pensosi a nuotare a bracciate larghe e lunghe nel blu, nel verde, nel blu. 
 

(Miles Davis, Blue in green, da Kind of blue. Musica per mattine grigio umido fuori, caldo soffuso dentro, sfondi di silenzio intorno)

Nel bluultima modifica: 2007-11-27T21:30:00+01:00da
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