I cieli così

i cieli così Il cielo fuori è così. A me piacciono i cieli così. Moltissimo. Che starei lì a guardarli per ore. Forse perché sono pieni e gonfi. Proteggono dall’abisso e dalla sparizione, non so. E mi riportano un po’, ma poco, in Vermont, dove le nuvole erano qualcosa che non si descrive e che mi manca, sempre, sempre; come se avessi perso qualcuno a cui volevo molto bene. Vorrà pur dire il fatto che questo cielo qui si è preparato proprio oggi che arriva Joe con i sui racconti assurdi e le storie di boh e il mio nome come lo dice lui, lento: “Ga-ja”.
A me piacciono i cieli così, mi fa bene guardar fuori mentre sto qui a scrivere la grammatica e frullare tutto insieme, di questi estenuanti meravigliosi mesi passati: le facce buffe della Nina, il bozzolo buono dei ragazzini, tutta la musica che ho ascoltato, i pochi film che ho visto, le lettere che ho scritto, qualche treno che ho preso, i milioni di babybel che ho mangiato, le voci che ho sentito e gli occhi in cui sono caduta, e i no prof anch’io mamma sono qui la amo buongiorno buonanotte grazie scusa ci sentiamo poi un altro pinguì.
I cieli così son strani, perché mi fanno tirar delle somme. Che a volte mi piacciono. Perché mi consentono di contare chi va e chi resta. E di sentirmi al sicuro. E di non sentirmi troppo sola. Almeno finché su in alto resta tutto quell’ingombro, quel bianco spesso e affatto opaco.

 

I cieli cosìultima modifica: 2008-04-19T18:41:38+02:00da capecchi
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2 pensieri su “I cieli così

  1. I cieli così attraggono persino me, che proprio non sono sensibile alla natura, quasi sempre per me cielo di carta, sfondo sintetico alle mie passioni.
    Ah, sono fiera di essere, in questo caso, una che resta.

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