Le stanze di Gaia

Un Natale come lo volete

 

Quanto mi sono piaciuti questi giorni di neve. E più nevicava e più ero contenta. Col naso attaccato al vetro e il caldo in casa. Fuori quell’aria strana, un po’ buia un po’ opalescente, che dava un colore incredibile a tutte le cose – divani albero regali e mani. Uscivo poco, solo se necessario. Per procacciarmi cibo o scambiarmi regali. Poi tornavo su con crescentine e I love radio rock. Che bello asserragliarsi qua dentro, accendere la televisione e sperare di trovare film natalizi. E che noia quelli che basta coi film di Natale. Io li guardo tutti, persino (o soprattutto) se c’è Dawson come protagonista – che gli voglio quasi bene come a uno di famiglia. Che meraviglia scendere giù nel freddo, guardare nella posta e aspettare pacchetti. Poi un giorno affacciarsi e trovarli; piccoli gioielli rotondi, collane, calzine coi pois. Intorno la neve si scioglie, gocciola tutto giù dai tetti e dai cornicioni e mi si bagnano i capelli e gli occhiali. A me dispiace, davvero, che la neve stia sparendo. Il russare del terrazzo sommerso di bianco, i rumori ovattati e lo scricchiolare degli stivali sul ghiaccio: erano suoni buoni, che davano ancora più la voglia di stare chiusi chiusi in casa, tirarsela addosso come una coperta, dormire mezzi vestiti di pomeriggio con la Nina arrotolata contro il fianco. Mi piaceva nascondermi dentro sciarpe enormi, rinvolgerci tutti dentro i cappotti e andare alla recita di Natale, sentire un coro di bambini cantare Merry merry Christmas – Buon Natale! Ridere un sacco. Sentirsi pieni di – boh – meraviglia? E ancora attraversare stalattiti e stalagmiti, infilarsi dentro il cinema, trovarci dentro beignets jazz voodoo e Louis il coccodrillo trombettista il quale giustamente dice che come s’impara a suonare il jazz nel Bayou da nessuna altra parte; e giù un assolo di tromba. Insomma la neve è diventata prima ghiaccio, poi acqua e ora è nebbia. Tutta una gradazione di bianco che intorno a questo Natale sta bene. Stasera si cena qui, in tre. Ho tortellini e brodo. Gorgonzola e noci. Biscotti al cioccolato e gianduiotti di Venchi. Regali da scartare e tutte le musiche che voglio. Davvero un buon Natale.

Allora auguri a chi passa sempre di qua e me lo dice; ma anche a chi passa e sta zitto. E pure a tutti gli altri. Quelli lontani che vorrebbero passare ma non passano mai. Un Natale che sia come lo volete.



(Diana Krall, Let it snow, in Christmas songs. Canzone per la neve e il Natale)

Un Natale come lo voleteultima modifica: 2009-12-24T12:09:32+01:00da
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