Per caso Prince alla radio della macchina, ore otto e trenta del mattino. Lo stesso marocchino coi baffi che vende «Il Carlino» prima dell’Esselunga. La donnina del bar consunto che quando entri ti dice buongiorno, bentornata e ti versa il cappuccino nella tazza alta di vetro trasparente. L’omino delle foglie che ho rivisto venerdì. La pausa pranzo io, la Nina e la nonna a mangiare polpette all’Ikea. Il sole la pioggia il sole la pioggia e gli stivali che dovrò indossare. Progetti di partenze. Il mio nuovo tesserino per residenti zona A da attaccare al vetro della macchina. Canzoni che fanno shalalalalalà. E una nuova classe di ragazzetti a cui presto potrò urlare nella testa. Sono le cose che mi piacciono di questo anno scolastico che ancora non è iniziato.
(Gomez, See the world, in How we operate. Canzoni che fanno shalalalalalà)
Un giardino che appaghi gli occhi, le narici, il cuore… non è fatto di sole rose rosse. Così Prince è su un altro piano rispetto all’Ikea (per quanto anche quest’ultima abbia le sue chance, ma, per dirla alla Fight Club: “Gente che conosco, che una volta andava a sedersi in bagno con una rivista pornografica, adesso va a sedersi in bagno con un catalogo dell’Ikea. Abbiamo tutti la stessa poltrona Johanneshov con lo stesso disegno Strinne a strisce verdi.” ). Eppure, per evitare la noia (nel senso, anche, di fastidio), un giorno (meglio, una settimana) va bene la donnina dal bar consunto, l’altro giorno (una settimana e più…) il giovanottone del lettino accanto (a Punta del Este…).
P. S. Questo è un dippiù. Se vuoi prenderlo in considerazione: Armando editore ha pubblicato il mio “Prendi la PNL con Spirito”. Ti piacerà di certo…
Nike
E’ un po’ come tornare a casa.